Il Pd in Irpinia verso il congresso dopo la svolta emiliana

Concluso il tesseramento 2019 certificate le adesioni. Il commissario provinciale si prepara a completare il suo mandato convocando la fase finale dell'assise dopo il voto regionale emiliano e calabrese. Lo scenario

Rosetta D'Amelio ed Enzo De Luca

Pd in Irpinia verso il congresso al termine del tesseramento, ma  soprattutto dopo la svolta emiliana, che ha rilanciato il partito sul piano nazionale. Nelle ore che seguono il rilancio del partito a livello nazionale per effetto delle elezioni emiliane, nonostante la sconfitta anche in Calabria i Democratici risultano la prima lista. Analisti e commentatori riscoprono un bipolarismo nuovo, tra riformisti e sovranisti, con il Pd forza trainante nel primo caso, ma costretta ad aprirsi per far crescere uno schieramento popolato da molte sigle con un consenso limitato. La necessità di aprire un canale di dialogo con il movimento delle Sardine e con le forze vive della società è rilanciata dall’ex premier Romano Prodi, intervenuto dalle colonne de La Repubblica proprio stamane. Il rilancio sui territori, decisivo per l’affermazione del Centrosinistra in Emilia Romagna, non può essere ritardato in Irpinia, dove è tutto pronto per l’assise. Il computo finale al netto delle verifiche ha ridimensionato, seppur di poco, i numeri circolati al termine delle iscrizioni, vagliate dalla commissione, che ha verificato la regolarità dei versamenti per ciascuna adesione. Appena sotto quota 4mila le tessere validate, cioè quelle sottoscritte a titolo individuale con il contestuale versamento delle quote. Non sono ritenute ammissibili a termini di regolamento quelle presenti nei verbali ma di cui mancano i versamenti. L’Ufficio Adesioni a via Tagliamento giovedì scorso ha certificato l’esito del tesseramento 2019. Oltre 3900 iscritti per un incasso di circa 90mila euro raccolti. Ad un mese esatto dalla chiusura del tesseramento, si attende la ufficializzazione dei dati.

Tesseramento Pd concluso ad Avellino. Congresso in vista

IL PD IRPINO TORNA ALLA PRASSI DEMOCRATICA. A partire da domani, superata la fase dei commenti post elettorali, toccherà al Commissario provinciale Aldo Cennamo ufficializzare i numeri e indicare la data del congresso provinciale, visti anche gli ampi margini temporali che restano prima delle elezioni in Campania annunciate a giugno. Il Pd in Irpinia verso un congresso obbligato, dunque, in uno scenario che appare delineato nei nuovi equilibri tra le componenti. Ma è tutto da definire l’esito che il confronto determinerà durante l’assise. Dopo anni di dissidi e scontri, la soluzione unitaria sembra quella più complicata, anche alla luce della divisioni cristallizzate con le elezioni amministrative della primavera 2019. Ma la prospettiva delle prossime elezioni regionali impone un chiarimento alla luce della scelta che il Pd farà nei prossimi giorni per la candidatura apicale. Sulla carta, salvo che non si arrivi ad un patto unitario per ora difficilmente ipotizzabile sul piano pratico, la soluzione più probabile appare la convergenza tra le correnti che ad Avellino hanno sostenuto il simbolo, avendo condiviso anche il sostegno alle primarie regionali del marzo 2019. Visti i numeri, Areadem e area D’Amelio potrebbero rappresentare il nucleo di questa maggioranza, unite dal dichiarato sostegno al Governatore uscente. Certo, la componente franceschiniana è comunque in grado di formare anche altre maggioranze, viste le adesioni raccolte, ma i punti di contatto con i dameliani sembrano un fattore decisivo. La controprova arriverà a stretto giro, comunque.

Il congresso del Pd

IL PD IN IRPINIA VERSO IL CONGRESSO: I RAPPORTI DI FORZA. Secondo i dati ufficiosi che circolano all’interno del partito in queste ore, andrebbe ad Area Dem la maggioranza relativa con una forbice compresa tra il 35 e il 38% degli iscritti, davanti all’Area D’Amelio tra il 22 e il 24%. La componente vicina al consigliere regionale Maurizio Petracca raccoglierebbe tra il 7 e il 9 per cento, con l’Area Festa-De Caro accreditata tra il 18 e il 20 per cento, con la parte restante di iscrizioni non direttamente riconducibili alle correnti principali. Sul piano politico non si possono fare ancora previsioni circa le alleanze, benchè lo scenario nel quale questi risultati sono stati raccolti offre alcune evidenti indicazioni. Con la spaccatura insanabile maturata al Comune di Avellino tra l’Area Festa-De Caro da un lato, con Area Dem e l’Area D’Amelio dall’altro, gli equilibri del 2018 appaiono non più riproponibili. Le due aree maggiormente rappresentate, appunto Area Dem e D’Amelio, possono superare ampiamente la maggioranza.

Aldo Cennamo, commissario provinciale del Partito Democratico

SCENDE IL NUMERO DI ISCRITTI RISPETTO AL 2018. Le iscrizioni finali sono in calo rispetto al 2018 di circa 8 punti percentuali, ma il risultato viene considerato nel partito superiore alle previsioni di circa duemila iscrizioni. Altre erano le attese realistiche, alla vigilia del tesseramento quando si facevano i conti con la scissione recente di Matteo Renzi e i contraccolpi dell’azzeramento del gruppo dirigente eletto nell’assise del 2018, decisa dal giudice. Al contrario, sui territori ha prevalso evidentemente la voglia di voltare pagina rispetto alla recente storia di questo partito, di fatto commissariato in fasi diverse da circa sei anni. Gli iscritti sembrano decisi a riprendersi il proprio spazio di protagonismo, rinnovando le rappresentanze da troppo tempo non più espressione democratica dei territori e dei circoli. Per il commissario Aldo Cennamo la soddisfazione di aver svolto al meglio il proprio compito di traghettatore, avendo raggiunto l’obiettivo affidatogli nel luglio scorso dal Segretario Nicola Zingaretti. Il tesseramento non ha risentito del clima teso, a tratti avvelenato, che aveva caratterizzato le sorti del Pd in Irpinia dopo la fine anticipata della segreteria di Carmine De Blasio, ultimo ad essere stato eletto regolarmente nel dicembre del 2013. L’iter ordinato visto finora, tuttavia, giunge ora allo snodo più difficile. Il commissario provinciale dovrà gestire le risorse raccolte, alla luce della scadenze stabilite, che impongono il trasferimento ai circoli delle quote di competenza, ma soprattutto dovrà mettere in moto la macchina congressuale.


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