Bonifica dell’Isochimica alla fase 2 per i capannoni. Nuovo cantiere in vista

Il Comune di Avellino ha attivato il percorso che porterà al risanamento del sito. Via al secondo intervento, dopo la avvenuta eliminazione dei cubi di cemento contenenti amianto. Investimento da 3,8 milioni di euro

La bonifica dell’Isochimica entra nella fase 2. Il Comune di Avellino ha attivato il percorso che porterà al risanamento del sito che ha ospitato per oltre trent’anni lo stabilimento dell’Isochimica. Nei prossimi giorni e settimane si affida l’appalto del terzo stralcio con un investimento di circa 3,8 milioni di euro per eliminare le coperture e i controsoffitti capannoni. L’impresa aggiudicataria disporrà di 420 giorni dall’avvio per completare i lavori. Si tratta del secondo intervento di superficie, dopo la avvenuta eliminazione dei cubi di cemento contenenti amianto. Nel frattempo, sono stati affidati gli incarichi per Direzione Lavori, Misure e Contabilità e Coordinamento della Sicurezza in fase di Esecuzione.

LA PROGETTAZIONE È INIZIATA TRE ANNI FA. L’assessorato ai Lavori Pubblici ha affidato l’incarico ad una ditta di Ferrara, la SGI Ingegneria Srl per la «progettazione operativa ed esecutiva degli interventi di bonifica o di messa in sicurezza permanente delle matrici suolo e sottosuolo dell’ex stabilimento». Attraverso il portale degli acquisti per la Pubblica Amministrazione della Consip, ha fatto ricorso al MEPA, procedendo con la modalità della prevista trattativa diretta. Nel giugno 2019 l’analisi di rischio ha stabilito i livelli di contaminazione, verificando, oltre la falda acquifera, l’aria e il suolo. Berillio, metalli pesanti, tetracloroetilene, non sono presenti in maniera significativa nei campioni prelevati e analizzati. Ma, «considerata la contaminazione di suoli (amianto) e delle acque (composti Alifatici Clorurati), il Comune ha disposto il «progetto operativo degli interventi di bonifica dell’Isochimica, di messa in sicurezza permanente, e, ove necessario, le ulteriori misure di riparazione e di ripristino ambientale, al fine di minimizzare e ricondurre ad accettabilità il rischio derivante dallo stato di contaminazione presente nel sito». L’operazione prosegue “in danno”, non essendo il Comune di Avellino proprietario dell’area dell’ex opificio industriale Isochimica e mentre è ancora in corso una controversia giudiziaria tra Curatela Fallimentare ed ASI per la definizione della proprietà.

Borgo Ferrovia dall’alto

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