“Michele D’Ambrosio, politica e passione”, dialogo sul militante Pci

La questione morale e l'attualità del pensiero politico dell'ex deputato comunista sono il tema del convegno fissato alle ore 19 nella Sala convegni del Convento di Bonito. Il volume raccoglie le testimonianze e le riflessioni di amministratori locali e dirigenti politici con cui collaborò

«Michele D’Ambrosio, politica e passione», un libro sul militante Pci, al centro di un confronto in programma martedì 8 agosto. La questione morale e l’attualità del pensiero politico di Michele D’Ambrosio sono il tema del convegno fissato alle ore 19 nella Sala convegni del Convento. «La partecipazione, la politica, il futuro» sono le direttrici di un ragionamento che i relatori svolgeranno per recuperare la lezione dell’ex deputato comunista nel contesto sociale, culturale e politico di oggi.

IL PROGRAMMA. I lavori saranno aperti dai saluti di Giuseppe De Pasquale, che precederà l’introduzione affidata a Luca Beatrice. Interverranno: Raffaele Aurisicchio, Giuseppe Beatrice, Salvatore La Vecchia, Giuseppe Moricola. Si annuncia, inoltre, l’intervento del cantautore Alfonso De Pietro, con alcuni suoi brani d’impegno civile.

IL LIBRO. «Michele D’Ambrosio, politica e passione» è «un testo a più voci di riflessione sul patrimonio politico e umano consegnato da Michele D’Ambrosio e sulle grandi questioni politiche che hanno attraversato la sua vita e il suo impegno», scrivono in una nota i promotori dell’iniziativa di Sinistra Italiana Avellino. Il libro ospita contributi di: Raffaele Aurisicchio, Enrico Fierro, Mario De Prospo, Claudio Martini, Roberto Montefusco, Giuseppe Moricola, Amalio Santoro, Vittoria Troisi.


“Michele D’Ambrosio, politica e passione”, un libro sul militante Pci

MICHELE D’AMBROSIO. Michele D’Ambrosio è stato un deputato irpino tra i protagonisti della sinistra in provincia di Avellino. Nato a Bonito il 2 settembre 1944. è deceduto a Roma il 21 ottobre 2010, dopo un lungo ricovero al Policlinico Gemelli. «Dopo aver frequentato il liceo classico di Dentecane, si trasferì nel 1963 a Firenze per iscriversi alla facoltà di Lettere e filosofia», ricorda Mario De Prospo inutile a scheda scritta per il Centro Guido Dorso di Avellino. «Nel 1964 decise di proseguire i suoi studi a Napoli.

Michele D’Ambrosio

Nel 1966 ritornò a Bonito, dove svolse un ruolo decisivo nell’apertura di una sezione della Camera del Lavoro. Nel biennio 1967-68, studente a Napoli, partecipò al movimento studentesco e si avvicinò ai comitati dei senza tetto napoletani. Nell’autunno del 1969 si trasferì a Prato, in Toscana, dove continuò il suo impegno nella Cgil, aderendo al Partito comunista alla fine del 1970». L’anno successivo «entrò nella segreteria provinciale del Pci di Avellino. Ha poi assunto nel 1976 la guida in Irpinia del partito nel quale ha militato fino allo scioglimento, il Pci, succedendo ad Antonio Bassolino. Dal 1983 al 1992, nella IX e X Legislatura, divenendo componente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terremoto dell’Irpinia del 1980. Da parlamentare fu firmatario di 73 proposte di legge, di cui 13 approvate. Da segretario provinciale del partito si fece «promotore di un forte confronto con la Democrazia cristiana locale sui temi dello sviluppo dell’Irpinia e sull’approccio al compromesso storico», ricorda De Prospo. «Nel 1982 fu chiamato a far parte della segreteria regionale del Partito comunista, dove a livello nazionale si è schierato con Pietro Ingrao contro lo scioglimento del Pci, contestando la proposta di trasformazione in Partito Democratico della Sinistra fatta dal segretario Achille Occhetto. Pur aderendo comunque al Pds, all’interno del partito ha mantenuto una linea di sinistra in opposizione a quella maggioritaria, fino alla rottura nel 2007, quando non aderì al Partito Democratico, proseguendo l’attività politica nella Sinistra Democratica per il Socialismo Europeo e poi in Sinistra Ecologia Libertà.


MICHELE D’AMBROSIO | La scheda parlamentare


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