Per il maltempo in Irpinia e Campania primi fondi per l’emergenza di novembre.  Il Consiglio dei Ministri, su istanza della Regione Campania, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza per il territorio della Campania interessato dagli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei mesi di ottobre e novembre 2019. Stanziati per la Campania 2.357.094,62 euro. «Come comunicato nei giorni scorsi, la Regione ha richiesto lo stato di emergenza per aiutare le amministrazioni comunali colpite dal maltempo delle scorse settimane», si legge in una nota. «I finanziamenti permetteranno di intervenire sui comuni per il ripristino dei territori delle zone colpite, per interventi di messa in sicurezza immediati e urgenti», ha dichiarato il presidente Vincenzo De Luca. «Come previsto dalla normativa, saranno successivamente stanziate ulteriori risorse per l’attivazione di prime misure di immediato sostegno al tessuto economico e sociale e alla ricognizione dei fabbisogni per il ripristino delle strutture e delle infrastrutture, pubbliche e private, danneggiate». A questo proposito, si conclude, «la Regione provvederà a individuare i primi interventi urgenti».

Via Carducci allagata domenica 3 novembre, dopo il nubifragio del primo pomeriggio

L’IRPINIA HA QUANTIFICATO DA TEMPO IL SUO FABBISOGNO. Per i danni subìti a causa del maltempo in Irpinia e Campania dal 3 al 5 novembre, il Governatore Vincenzo De Luca chiede al Governo  il riconoscimento dello stato di emergenza. «La Giunta regionale ha conferito al Presidente il mandato ai fini della richiesta di dichiarazione dello stato di emergenza da inoltrare al Consiglio dei Ministri tramite il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile», si apprende da fonti di Palazzo Santa Lucia. In provincia di Avellino il violentissimo nubifragio che ha imperversato dal 3 novembre per alcuni giorni sull’intero territorio, ha colpito in modo particolare i Comuni di Santa Lucia di Serino e Santo Stefano del Sole, Forino nella frazione di Celzi, ma ha causato danni anche nel capoluogo, ad Atripalda e a Montoro. I Comuni di tutti questi centri hanno prodotto delibere con la richiesta a vario titolo dei riconoscimento della calamità naturale e dello stato di emergenza. Solo Atripalda, per ora, ha anche dimensionato il fabbisogno finanziario necessario a mettere in sicurezza il Fenestrelle e il Sabato nei punti in cui si sono registrate esondazioni. Per le altre Amministrazioni il calcolo è ancora al vaglio degli uffici tecnici. Di seguito la situazione nei principali centri colpiti, dove i Sindaci hanno deliberato in sede di Giunta la richiesta di riconoscimento dell’emergenza o della calamità. L’elenco dei Comuni colpiti dal maltempo in Irpinia e Campania è destinato ad aggiornarsi con il completamento delle stime relative ai danni subìti.

Maltempo in Irpinia, uno dei punti più colpiti: Santo Stefano del Sole nei pressi del confine con Santa Lucia di Serino. Fango, detriti, pietre, rami, hanno cambiato il volto del centro abitato

SANTA LUCIA DI SERINO. A Santa Lucia di Serino, dove nelle prime ore del fenomeno era stato costituto il Coc per il coordinamento degli interventi, dai Valloni erano scesi detriti, terra di riporto e una colata di fango che ha interessato in pratica ogni strada comunale e provinciale fino ai confini con Santo Stefano del Sole, altro Comune coinvolto pesantemente dalla bomba d’acqua. Anche il cimitero ha subito danni dallo scivolamento di questa coltre fangosa. La situazione è stata al vaglio della Dirigente della Protezione Civile della Regiona Campania, Claudia Campobasso e dei tecnici del Genio Civile di Avellino, che hanno ispezionato Valloni e alvei, presidiando i punti più critici. L’amministrazione comunale aveva programmato fin dall’estate un intervento di messa in sicurezza per i Valloni, ma i nuovi danni richiedono ora ulteriori interventi e maggiori risorse, alla luce dei danni provocati «oggetto di puntuale verifica e quantificazione da parte degli Uffici comunali, alla proprietà pubblica e privata», si legge nel deliberato con cui il Comune ha richiesto il riconoscimento dello stato di calamità naturale. Ripulito il centro dalla coltre fangosa, sono emersi drammaticamente i danni anche agli impianti pubblici, alla viabilità e alle reti viarie locali.

Santo Stefano del Sole invasa da fango e detriti

SANTO STEFANO DEL SOLE. Dall’alveo del Vallone Futo in località Calcara acqua, fango e detriti hanno raggiunto a valle l’adiacente via Colacurcio e piazza Brini. Coperta dal fango via Madonnella, sul confine con il Comune di Santa Lucia di Serino, dove la sede stradale è stata completamente invasa. I danni sono documentati dall’intervento del Genio Civile, presente sul posto con i mezzi per mettere in sicurezza la zona peraltro esposta ancora a rischio. Smottamenti di fango e ramaglie hanno invaso anche il centro cittadino e, in particolare, e altre strade rurali, da Via Casino a Via Boschi impedendo la circolazione veicolare e richiedendo un intervento urgente ed immediato di personale e mezzi per ripristinare lo stato dei luoghi.

Il Torrente Fenestrelle ingrossato dalle piogge battenti

ATRIPALDA. L’asta del Torrente Fenestrelle sul confine con Avellino, a partire dall’attraversamento di via Fratelli Troncone fino al Ponte delle Filande ha provocato danni alla cittadina, dove sono stati necessari interventi urgenti e indifferibili per garantire la sicurezza. Due gli interventi, per complessivi 850mila euro secondo le stime provvisorie.

AVELLINO. Il Comune di Avellino ha deliberato la richiesta della dichiarazione dello stato di emergenza per i danni registrati a causa dell’intensità dei fenomeni atmosferici verificatisi.  La polizia Municipale ha rilevato «cedimenti delle infrastrutture e della sede stradale di alcune importanti vie di comunicazione, allagamenti, frane, smottamenti, caduta di alberi, ingombro di detriti, innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d’acqua, con fenomeni di inondazione, di erosione, danni alle colture agricole nonché alla proprietà privata, rendendo estremamente difficoltosa le attività poste in essere per garantire il ripristino della normalità e la tutela della pubblica incolumità», si legge nel deliberato della Giunta comunale. «La gravità della situazione e lo stato di emergenza ben si evince dai numerosissimi interventi e sopralluoghi eseguiti da parte del personale tecnico comunale e dal Comando di Polizia Locale, i quali hanno attivato mezzi e risorse umane utili a fronteggiare le emergenze verificatesi».

Maltempo in Irpinia e Campania. Avellino e l’Irpinia sott’acqua. Allagamenti in città smottamenti nel serinese, in particolare a Santo Stefano del Sole. La foto ritrae un’auto immersa nell’acqua e nel fango in via Scandone nel capoluogo

MONTORO. Anche Montoro ha deliberato la richiesta di stato di calamità, per i danni registrati su tutto il territorio e, più in generale, le conseguenze per il «delicato ecosistema del territorio comunale, che ricade all’interno del Parco Nazionale dei Monti Picentini». In particolare, la Giunta ha segnalato «cedimenti delle infrastrutture e della sede stradale di alcune importanti vie di comunicazione, allagamenti, frane, smottamenti, caduta di alberi, ingombro di detriti, danni alle colture agricole nonché alla proprietà privata». Polizia Locale, Protezione Civile, Carabinieri Forestali, dipendenti dell’amministrazione comunale, tra gli altri, hanno documentato con i propri interventi i danni arrecati alla viabilità comunale e provinciale.

Celzi di Forino. L’abitato invaso dall’acqua. Nella foto le strade allagate come apparivano nella serata di ieri, domenica 3 novembre

FORINO. Nel Comune di Forino i danni li hanno subìti i residenti di Celzi, dove l’allagamento della frazione ha superato i 30 centimetri di acqua sulle strade, invadendo scantinati, garages, attività commerciali e artigianali, ma soprattutto le abitazioni con accesso a livello terraneo. A provocare gli allagamenti peraltro ricorrenti in questa zona le occlusioni del terreno, che non assorbono ma anzi respingono le acque piovane verso la piana. Nella zona di via San Nicola l’immagine era quella dell’acqua alta a Venezia.


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