Ordigno bellico di Avellino disinnescato a Atripalda. Operazioni concluse

MOBILITATI DALLA PROTEZIONE CIVILE DELLA REGIONE CAMPANIA CIRCA 300 VOLONTARI. IN CAMPO FORZE DELL'ORDINE, VIGILI DEL FUOCO E I COMUNI DI AVELLINO E ATRIPALDA. Rientro a casa per le 2.500 persone evacuate per consentire ai militari del Genio Guastatori di Caserta di mettere in sicurezza l'area. La Prefettura di Avellino ha coordinato l'intera operazione

La Prefettura di Avellino

È stato disinnescato l’ordigno bellico di Avellino, che era stato ritrovato nel torrente Fenestrelle, nei pressi del Ponte della Ferriera, quasi due anni fa, nel novembre del 2019, a pochi mesi dall’inizio della pandemia. Il 21esimo Reggimento Genio Guastatori dell’Esercito Italiano ha effettuato le operazioni di rimozione dell’ordigno e di successivo brillamento presso una cava nel comune di Atripalda.

L’ordigno ritrovato nel torrente Fenestrelle, sottoposto al controllo dei Carabinieri di Avellino. La foto fu diffusa dall’Arma dei Carabinieri il 6 settembre 2019

CONCLUSE LE OPERAZIONI. Sono terminate nel primo pomeriggio le operazioni iniziate alle ore 6.30 dai militari del Comando Forze Operative Sud. In azione nel Capoluogo irpino dall’alba di oggi in particolare il 21° Reggimento Genio Guastatori appartenente alla Brigata Bersaglieri “Garibaldi”. Il dispositivo disinnescato e fatto brillare misurava ottanta centimetri per un peso di circa mezzo quintale. Giaceva nel torrente dal 14 settembre del 1943, giorno dei bombardamenti su Avellino. La bomba di 80 centimetri fu ritrovata venerdì 6 settembre nei pressi del Torrente Fenestrelle, dove erano in corso lavori di sistemazione del corso d’acqua. La Prefettura di Avellino ha coordinato tutte le operazioni di supporto tecnico-operativo, a cui hanno preso parte: la Questura, il Comando Carabinieri, la Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco, i Comuni di Avellino e di Atripalda, l’A.S.L. di Avellino, il Genio Civile e la Protezione Civile regionale, nonché i gestori dei sottoservizi (Enel, Sidigas, Alto Calore, i gestori delle reti telefoniche) e l’Air, «tutti impegnati per la più efficace gestione in sicurezza delle attività». Il Comando dei vigili del fuoco ha impegnato il nucleo SAPR per effettuare la ricognizione aerea con droni di tutta la zona rossa, una squadra a presidio della stessa zona, un informatico e un funzionario presenti all’interno dell’unità di crisi istituita presso la Prefettura. Il Comandante ing Mario Bellizzi ha presenziato alle attività del Centro Coordinamento Soccorsi.

Protezione Civile Campania

IMPEGNATI CIRCA 300 VOLONTARI DELLA PROTEZIONE CIVILE REGIONE CAMPANIA A SUPPORTO OPERAZIONI EVACUAZIONE. Circa 300 volontari della Protezione Civile della Regione Campania sono stati impegnati a supporto delle attività relative al disinnesco dell’ordigno bellico di Avellino il 25 luglio prossimo con il coordinamento della Prefettura di Avellino. Le attività della Protezione civile regionale sono state finalizzate a garantire supporto sia nella fase di evacuazione dei cittadini del perimetro interessato (968 famiglie per complessive 2500 persone), sia nella fase propedeutica, al fine di informare la popolazione sul piano operativo.

LA POPOLAZIONE INTERESSATA ACCOLTA NEI LOCALI SCOLASTICI MESSI A DISPOSIZIONE. Durante le operazioni di disinnesco dell’ordigno bellico ad Avellino, i residenti della zona coinvolta che ne hanno fatto richiesta sono stati ospitati nelle scuole messe a disposizione dal Comune.

IL BOMBARDAMENTO DEL 14 SETTEMBRE 1943. Il bombardamento del ‘43 costò alla città di Avellino tremila morti. Il 14 Settembre del 1943 la città di Avellino fu interessata da un violento bombardamento aereo da parte delle forze americane che provocò 3000 vittime, un imprecisato numero di feriti e la distruzione di gran parte del patrimonio edilizio dell’intera città. Lo ha ricordato tre anni fa, in occasione del 72esimo anniversario del tragico evento, l’Amministrazione comunale di Avellino, allora guidata dal Sindaco Paolo Foti. Il bombardamento del capoluogo irpino rientrava nelle operazioni militari alleate per bloccare la ritirata dei tedeschi. Colse molti di sorpresa, perché la pioggia di bombe fu scatenata a pochi giorni dall’Armistizio, quando tanti pensavano la guerra fosse finita. Anche per questa ragione in quella giornata le vittime furono così numerose. Per il grave tributo di sangue pagato dalla città capoluogo, con Decreto del Presidente della Repubblica dell’8 luglio 1959, alla città di Avellino fu conferita la medaglia d’oro al valore civile con la seguente motivazione: «Con animo fierissimo sopportò senza mai piegare numerosi bombardamenti aerei che causarono la perdita della maggior parte del patrimonio edilizio e la morte di 3000 cittadini. La popolazione tutta si prodigò con generosità e amore encomiabili per la cura dei feriti, degli orfani, dei senza tetto», oggi esposta presso il Museo Civico di Villa Amendola.


Il manifesto diffuso dal Comune di Avellino il 18 agosto 1959 per annunciare il Decreto del Presidente della Repubblica, emanato l’8 luglio 1959, con il quale si è conferita alla città di Avellino la medaglia d’oro al valore civile per il tributo di sangue pagato con i bombardamenti

Il manifesto con cui il Sindaco di Avellino, Michelangelo Nicoletti, annuncia la commemorazione delle vittime causate dai bombardamenti del 14 settembre 1943 nel quindicesimo anniversario. Per l’occasione, la città si apprestava a conferire la cittadinanza onoraria al medico trapanese Domenico Laudicina, per il valoroso soccorso portato alla popolazione

LEGGI ANCHE:

Nel Fenestrelle trovata bomba di 80 centimetri. Carabinieri: in sicurezza il perimetro

Positivi al coronavirus in Irpinia 7 (14 in 48 ore). Risale la Campania: 136 casi e 7 morti

Vaccinazioni Covid in Irpinia, 3.250 dosi nelle 24 ore (438.906 finora), 513 ad Avellino. I dati

Vaccinazione Covid col camper in Irpinia, oggi tappe ad Avella e Taurano

 

 

 

 

 

 

 

ARTICOLI CORRELATI