Aldo Cennamo, nominato commissario per rimettere ordine nel Pd irpino

Nuovo corso nel partito di via Tagliamento alla vigilia delle elezioni regionali in Campania (e nel Paese). Lunedì l'ex parlamentare si insedia nella sua segreteria

Aldo Cennamo è stato nominato commissario del Partito Democratico di Avellino. Lo ha comunicato l’interessato con una nota. «Desidero esprimere la mia gratitudine al Segretario nazionale Nicola Zingaretti ed all’intera Direzionale nazionale del PD per la stima e la fiducia che mi hanno manifestato nell’assegnarmi un incarico così delicato», ha scritto in premessa. «Ringrazio, altresì, quanti hanno espresso il loro apprezzamento sulla mia designazione» e «mi adopererò con tutte le mie energie per assolvere il mandato affidatomi e ristabilire un clima di serenità e di dialogo, nella convinzione d’una piena collaborazione di tutte le forze del Partito Democratico di Avellino». Aldo Cennamo è atteso ad Avellino lunedì pomeriggio. Secondo la breve agenda fornita, sara l’occasione per incontrare gli esponenti più rappresentativi del Pd irpino. L’incontro avverrà a via Tagliamento, dove si insedierà, assumendo le funzioni. Nella comunicazione inviata dal Segretario Nicola Zingaretti al Partito Democratico, si precisa la finalità dell’incarico commissariale assegnato all’ex parlamentare. Cennamo dovrà «avviare, nei tempi e nei modi che riterra congrui, l’iter congressuale per l’elezione del nuovo segretario e dei nuovi organismi provinciali». Con una nota diffusa dal partito irpino si informa che il commissario del Pd si insedierà lunedì alle ore 17.

IL PROFILO. Aldo Cennamo, 73 anni, per tre legislature eletto deputato con Pds e Ulivo nel collegio di San Giorgio a Cremano, già consigliere comunale a Napoli e regionale nel 1990 con quasi 30mila preferenze, si appresta ad assumere la gestione straordinaria del Partito Democratico in provincia di Avellino. Il segretario nazionale Nicola Zingaretti lo ha scelto per la sua esperienza, certo, ma soprattutto per il rigore nel rispetto delle regole. È rimasto a disposizione del partito dopo aver terminato nel 2006 il suo ultimo mandato parlamentare. Conosce bene la realtà delle Aree Interne e, soprattutto, la politica irpina, non solo di retaggio Democratico.  La sua missione ad Avellino è semplice. Non gli viene chiesto dal Nazareno di scegliere tra le fazioni in lotta da due anni, ma di ristabilire un ordine assoluto nel partito, basato sul rispetto delle regole. Il Pd irpino deve tornare ad essere l’espressione della cultura politica radicata e professata al più alto livello dai dirigenti e dai rappresentanti istituzionali di questo territorio per decenni. Per riprendere una frase pronunciata al Nazareno a proposito della vicenda avellinese, “in Irpinia la politica deve tornare ad essere una cosa seria”. Con la prospettiva immediata delle elezioni regionali e con il concreto rischio di un voto per le politiche (anche ieri sera Zingaretti ha escluso di portare il Pd in un governo con i Cinque Stelle senza un preventivo passaggio elettorale), Cennamo dovrà riorganizzare una forza che di fatto si è autocongelata a partire dalla nomina del precedente commissario. In breve, dovrà creare le condizioni per il ripristino di un percorso democratico che non lasci alibi per strappi o distinguo. Partendo dal tesseramento attuale, con o senza riapertura dei termini per una eventuale integrazione, dovrà portare il Pd al congresso rapidamente. La democrazia a via Tagliamento è stata sospesa per troppo tempo, determinando una alterazione dei ruoli e delle rappresentanze. Da tempo il Pd irpino non esprime un gruppo dirigente emanazione dei circoli e i risultati sono stati evidenti alle urne. Dopo il 2015, i Democratici hanno perso tutte le competizioni elettorali condotte sotto la responsabilità commissariale o nel periodo seguito ad un congresso celebrato tra pochi intimi. Zingaretti ha chiesto al nuovo commissario di coordinare, non di comandare, rimettendo al centro con il simbolo gli uomini e le donne del Pd, i cui ruoli e responsabilità saranno determinati dal consenso tra gli iscritti.

Luca Cipriano e Anna Ascani, Vicepresidente del Partito Democratico

ATTESI RIENTRI E NUOVE ADESIONI. Sul piano politico il lavoro di riordino che il commissario (scelto da Nicola Zingaretti) farà, servirà a mettere ordine anche nelle rappresentanze presso gli enti locali maggiori, in particolare il Comune e la Provincia di Avellino. Se dopo il voto l’attuale Sindaco del capoluogo aveva ricordato la sua appartenenza ai Democratici, salvo glissare dopo la sentenza di azzeramento di segreteria e direzione provinciale, ieri Livio Petitto ha chiarito, conversando con i cronisti alla presentazione del coordinamento dei Popolari, che conta sulla celebrazione rapida di un congresso provinciale. Non spetterà a Cennamo decidere chi entra o esce, nè inseguire chicchessia, ma garantire l’agibilità per una convivenza democratica delle diverse sensibilità disponibili a sostenere il progetto riformista europeista, mettendo da parte veti e pregiudiziali.

Da sinistra nella foto: Assunta Tartaglione, Umberto Del Basso De Caro ed Enzo De Luca, insieme al Teatro Gesualdo in occasione della manifestazione referendaria dell’allora premier Matteo Renzi

Oggi sono irrisolti i rapporti tra il Pd irpino e diverse rappresentanze istituzionali anche nel consiglio provinciale. Così come ci sono tanti esponenti politici e istituzionali oggi sulla soglia, ancora indecisi sull’adesione. Da Maurizio Petracca a Luca Cipriano, per citare un consigliere regionale in prima linea nella responsabilità politica nella maggioranza che sostiene il governatore Vincenzo De Luca, ma anche un candidato sindaco sconfitto per una manciata di voti, dopo aver messo la faccia nel processo di rinnovamento delle liste di un partito che sul suo nome ha schierato il simbolo. L’occasione del congresso darà a tutti, chi si considera già parte del progetto e chi punta a a farne parte, il modo per concorrere alle scelte.

La sede del Coordinamento provinciale PD ad Avellino, in via Tagliamento

LA NECESSITÀ DI UN DISEGNO POLITICO E UN DIALOGO CON ALTRE FORZE POLITICHE. In questi mesi di transizione politica, in Irpinia come nel Paese, appare chiara l’esigenza avvertita dalla opinione pubblica di un ritorno alla politica. È una necessità avvertita anche in Italia, dopo essere risultata largamente maggioritaria nel voto europeo in tutto il Continente. Ma a differenza di altri Paesi, nel contesto nazionale le forze che la esprimono non sono ancora riuscite a riorganizzarsi. Ecco che in ogni ambito, anche in uno per molti versi piccolo e periferico come quello di Avellino, l’obiettivo è rigenerare una capacità di proposta rimettendo in riga lo strumento con cui la politica assume credibilità presso le comunità e sui territori, lo strumento del partito, la capacità di sviluppare un disegno strategico ed alleanze.

Il segretario del Partito Democratico Nicola Zingaretti durante il briefing con i segretari regionali

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