La facciata di Palazzo Caracciolo, sede della della Provincia

Traforo del Partenio e nuova viabilità nel Vallo Lauro Baianese passeranno dalla attuale fase di idea ad un progetto su cui pianificare una copertura finanziaria. Il piano di fattibilità, elaborato dagli Uffici a partire dall’aprile scorso, consente al Presidente della Provincia Domenico Biancardi di andare avanti con l’incarico per l’elaborazione del progetto di un sistema di collegamenti tra la Valle Caudina e il Vallo di Lauro, passando per il Capoluogo e aprendo nuovi accessi all’autostrada A16 Napoli Canosa. In queste ore è divenuto operativo  un incarico che deve stabilire le diverse alternative tra cui scegliere. Affidata la redazione del «documento di fattibilità delle alternative progettuali per la realizzazione di un collegamento Valle Caudina attraverso il promontorio del Monte Partenio con l’asse Autostradale A16», si legge nel provvedimento. «La Provincia di Avellino ha necessita di intraprendere una valutazione comparativa fra l’opportunità e potenzialità di un collegamento stradale tra la Valle Caudina e la A16 attraversando in tunnel il promontorio del Monte Partenio». Con questo incarico l’ente di Palazzo Caracciolo avrà lo strumento conoscitivo per scegliere la soluzione migliore in base ai costi finanziari ed ambientali. Sarà l’ingegnere Giacomo Caristi a realizzare lo studio. Reso operativo il provvedimento che comporta oneri per 10.698,03 euro.

Montevergine

DALLA VALLE CAUDINA AD AVELLINO E NAPOLI CON UNA LINEA DIRETTA. Il progetto dovrà realizzare un asse di collegamento strategico che connetta, attraverso il traforo del Monte Partenio, la Valle Caudina con l’asse autostradale A16. Concepito dal Presidente Domenico Biancardi, l’obiettivo nasce dalla lettura della situazione di isolamento nella quale oggi si trova la Valle Caudina in relazione ai flussi di traffico lungo i collegamenti esistenti, ha spiegato più volte il Presidente della Provincia. L’ipotesi formulata “risponde alle esigenze emerse dai territori”, si afferma, perchè permette di “ottimizzare gli spostamenti dalla Valle Caudina e dalla limitrofa conurbazione di Benevento verso le città di Napoli, Caserta e Salerno; al fine di superare i forti rallentamenti che attualmente si verificano lungo l’Appia per accedere al casello autostradale di Caserta sud”. Lo sbocco stradale tra la Valle Caudina e la autostrada A16 attraverso il Vallo di Lauro, avviene connettendo l’autostrada A16 ‘Bari-Canosa-Napoli’ (che presenta due caselli idonei a ‘Tufino e Baiano’) alla Valle Caudina, più specificamente, i territori di ‘Cervinara/Rotondi/San Martino Valle Caudina’, attraversando in tunnel attraverso il Monte Partenio”. Questo comporta nella zona dell’area mandamentale, all’interno dell’area del Baianese, un intervento di riassetto della attuale rete viaria. Lo studio di fattibilità è stato elaborato con l’obiettivo di valutare questa idea progettuale nella consistenza, nell’impatto visivo, nonché nella rilevanza economica.

Il Presidente della Provincia, Domenico Biancardi

L’ANALISI DEI FLUSSI VEICOLARI SUPPORTA L’IDEA PROGETTO DI UN TRAFORO DEL PARTENIO. Alla base del progetto la rilevazione dei flussi di trafficoin Campania. “La mobilità extraurbana della Regione Campania è concentrata principalmente sul Comune attrattore di Napoli (oltre 150.000 spostamenti quotidiani per studio e lavoro) e marginalmente sui Comuni di Salerno, Caserta, Avellino (più di 20.000 spostamenti attratti), Pomigliano d’Arco, Fisciano e Benevento (tra 10.000 e i 20.000
spostamenti attratti)”, si legge in premessa nel provvedimento con cui ad aprile è stato conferito l’incarico interno per lo studio di fattibilità. La Regione Campania, nelle “Linee programmatiche per gli investimenti finalizzati alle infrastrutture di trasporto e della mobilità” ha evidenziato “quattro aree di polarizzazione dei flussi di traffico: c’è Napoli, la cui area di attrazione/scambio si estende a nord fino a Caserta, a est verso il nolano e la Valle di Lauro e a Sud fino alla penisola sorrentina e al Nocerino-Sarnese; Salerno, che presenta relazioni consistenti soprattutto con le aree di espansione a Nord-Est (Fisciano, Mercato S. Severino), a Sud-Est (Pontecagnano-Battipaglia), e più limitate con il Nocerino Sarnese e l’area di Vietri. Caserta le cui relazioni in parte si intrecciano con quelle dell’area di Napoli (Aversano, area Nord) ed in parte minore riguardano l’Alto Volturno e l’Alto Casertano (Teano, ecc.);  Avellino che presenta forti relazioni con le aree contermini di Atripalda e Mercogliano”.

AVELLINO E L’IRPINIA. In questo contesto, per la Provincia di Avellino” sono significative le relazioni tra Benevento e i comuni avellinesi confinanti: Altavilla Irpina, Pietrastornina, Rotondi, Cervinara, San Martino Valle Caudina, Roccabascerana”, si afferma in primo luogo nel corpo del provvedimento. In secondo luogo, “è consistente la capacità di attrazione del polo universitario di Fisciano nei confronti dei comuni avellinesi” e, in terzo luogo, “sono prevalentemente i comuni occidentali della Provincia che generano spostamenti extraurbani ed extraprovinciali”.

Uno dei pullman dell’Air

TRASPORTI PUBBLICI IN DECLINO, MAGGIORI FLUSSI TRA VALLE CAUDINA E VALLO DI LAURO. La Provincia rileva un sempre minore utilizzo delle modalità di trasporto alternative al mezzo privato, il cui utilizzo ha subìto un notevole incremento. “L’area nord-occidentale del territorio provinciale a confine con le province di Benevento e Napoli, risulta essere quella in cui è maggiormente concentrata la domanda di spostamento, mentre la fascia sud orientale, eccetto alcuni comuni, è caratterizzata da una domanda debole e talvolta molto debole”. E proprio laddove servirebbe un sistema di collegamenti più veloci e rapidi, in Valle Caudina, tutto ruota “sulla S.S. 374, la viabilità che collega la Valle Caudina con Avellino, attraverso un tortuoso percorso pedemontano, che attraversa i centri abitati di Rotondi, Cervinara e Roccabascerana”. Per questo, il comprensorio della Valle Caudina risulta penalizzato, sostiene la Provincia, perchè escluso da un agevole, economico ed efficiente accesso agli assi autostradali su cui si sviluppa la rete di collegamento interprovinciale e interregionale, al servizio delle principali relazioni tra il capoluogo e le altre polarità della Campania: Napoli, Salerno, Caserta e Benevento, che “nello specifico sono costituiti dal tratto della A16 Napoli-Bari, che attraversa da est a ovest il territorio provinciale, da Baiano a Lacedonia, e dal raccordo autostradale con l’A30 Caserta- Salerno”, si legge nel deliberato dell’ente di Palazzo Caracciolo. Paradossalmente i Comuni dell’area Caudina sono isolati nonostante “l’asse forte di domanda sia situato tra i due collegamenti autostradali, in una fascia che si estende dal Vallo di Lauro e dalla Valle Caudina”.

Un tratto della Autostrada A16 Napoli-Canosa-Bari

DUE TUNNEL HANNO DETERMINATO LO SVILUPPO INDUSTRIALE DI AVELLINO.  Senza il traforo di Monteforte Irpino da oltre mezzo secolo non si avrebbe il passaggio dell’autostrada A16, decisiva per lo sviluppo in primo luogo della città di Avellino, in secondo luogo dell’intera provincia. Senza il traforo del Monte Pergola, Avellino e la Valle del Sabato non sarebbero collegati a Salerno, con conseguenze evidentissime, pensando alle attività industriali, commerciali e culturali, con riferimento al campus universitario di Fisciano, irraggiungibile senza il tunnel tra Serino e Solofra.Vista dal Sannio anche quest’opera potrebbe essere considerata secondaria. In realtà, la Valle Caudina irpina sconta un isolamento improponibile nel XXI secolo, a causa della mancanza di collegamenti efficaci. Il collegamento con il Vallo di Lauro e Napoli, cioè con il Mandamento, quindi attraverso Monteforte e Mercogliano con Avellino, consentirebbe a Cervinara, San Martino Valle Caudina, Rotondi, Roccabascerana, ma anche a Pietrastornina, l’opportunità di raggiungere in dieci minuti il cuore dell’Irpinia, tagliandone 50, così migliorando la sicurezza e riducendo le emissioni nell’atmosfera.«Sull’ipotesi di costruire il Traforo del Partenio, che possa collegare la Valle Caudina con il Mandamento Avellano-Baianese, non mi stancherò mai di sottolineare che c’è la convinzione dell’utilità dell’infrastruttura», scrive Biancardi. «Consentirebbe di collegare la Valle Caudina più rapidamente ad Avellino, Napoli e Salerno: 10 minuti, anziché un’ora per raggiungere l’autostrada come accade oggi. Allo stesso tempo, ho sempre ribadito che le risorse da utilizzare per lo studio di fattibilità non saranno sottratte dai capitoli dedicati agli investimenti per le strade e le scuole e che devono essere gli amministratori locali ad esprimersi sull’eventuale via libera all’opera. Finora, devo dire, ho sentito davvero pochi contrari».


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