Gianluca Festa, appello agli indecisi: ad Avellino posso vincere al ballottaggio

Il candidato sindaco della coalizione civica (con Vera, Davvero, W la Libertà e Ora Avellino) ha chiuso la sua campagna elettorale all'Green Park Hotel di Mercogliano con il deputato sannita Umberto Del Basso De Caro in prima fila. Non cita Cipriano ma attacca i riferimenti del Partito Democratico, promettendo: «Cambierò la storia della città di Avellino»

Gianluca Festa, candidato sindaco con le liste Vera, Davvero, W la Libertà e Ora Avellino

Gianluca Festa punta su una vittoria al ballottaggio e lancia un appello agli indecisi, perché sottraggano consenso alla coalizione di Luca Cipriano. Il candidato sostenuto dal Partito non lo nomina, ma nei suoi passaggi cita invece i riferimenti del Partito Democratico, in particolare Enzo De Luca, Rosetta D’Amelio e Nicola Mancino. Lo fa sotto lo sguardo attento di Umberto Del Basso De Caro, presente ancora una volta ad una iniziativa fuori città. Due volte a Monteforte e Mercogliano con Livio Petitto, stasera di nuovo a Mercogliano per la conclusione della campagna elettorale.

Umberto Del Basso De Caro al Green Park Hotel segue il discorso del candidato sindaco opposto al Partito Democratico, Gianluca Festa, a capo di una coalizione civica

Nella affollata convention dell’ex Vicesindaco si respira una certa cautela, abbandonata solo nei passaggi contro i leader del Pd. L’obiettivo lo indica con enfasi, «cambiare la storia della città di Avellino a partire dal 10 giugno», ma nel suo intervento fa le prove del confronto che prevede al ballottaggio, quello contro Cipriano. Gli altri competitors non ci sono nel suo intervento. Definisce il Presidente del Conservatorio, senza citarlo, un uomo che non conosce la città, che non ha partecipato alle battaglie decisive, un candidato che ama fare parallelismi con città europee, anziché concentrarsi sui quartieri, che non conosce». Di qui l’appello ad avere una chance dagli avellinesi. «Sono uno di voi», spiega, invitando gli elettori a fidarsi di chi la macchina amministrativa la conosce in profondità. L’avversario Cipriano lo cerca ad ogni passaggio, fino a quando parla della cultura, con riferimento al Teatro: «Non dispenserò consulenze, né darò biglietti omaggio». Punta sulle periferie il candidato della coalizione civica, quando sottolinea più volte di voler essere il sindaco di tutti senza scordarsi indietro nessuno.

Livio Petitto, già assessore al Comune di Avellino, dove ha presieduto il Consiglio comunale

E respinge l’accusa sul programma, negando di non averne uno. Avendo preferito il confronto diretto alle stampe, alla slides o alle brochure, spiega che il suo ambizioso programma è stato spiegato alla gente, faccia a faccia. Chi vuole conoscere i suoi propositi può rivolgersi ai cittadini, che hanno conoscenza punto per punto di ciò che farà. Sarà affidato ad una squadra qualificata, che dovrà aiutarlo a risolvere i problemi concreti della quotidianità, aggiunge, elogiando le sue liste, che definisce espressione della città viva.

Ma su alcuni punti si sofferma. L’ambiente è al primo posto. Fare di Avellino un modello per la raccolta differenziata, recuperare il verde pubblico, trasformare la città a misura di cittadino, puntando sulla vivibilità. Ma la città dovrà crescere, attraendo persone e sviluppando un dialogo ordinato con i centri contermini. In questo senso, le periferie vengono viste come area di espansione del centro urbano. E a questo proposito, respinge l’accusa di essere espressione del mondo edile. Ricordando di vivere in una casa affittata, a differenza di chi sul fronte opposto conta professionisti del settore. Dice basta alle grandi opere, sogna di riaprire una nuova Dogana e si disegna il ruolo di sindaco decisionista.

La chiusura della convention si risolve in un appuntamento al 10 giugno, dopo il ballottaggio.


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