Franco Roberti: un’Europa forte contro le mafie transnazionali

«SOLO UN FORTE MEZZOGIORNO IN UNA UNIONE CONTINENTALE COESA RILANCERÀ IL PAESE» Candidato al Parlamento europeo nella lista del Pd, domani 22 maggio sarà ad Avellino per incontrare gli elettori nella ex chiesa del Carmine in piazza del Popolo. Interverranno la Presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio, la candidata Irpina alle europee Anna Marro, il segretario e la presidente del Pd irpino Giuseppe Di Gugliemo e Roberta Santaniello, il presidente dell’Osservatorio regionale sui rifiuti Enzo De Luca

Franco Roberti, candidato al Parlamento europeo nella lista del Pd, domani 22 maggio sarà ad Avellino per incontrare gli elettori. Alle 11 sarà alla chiesa del Carmine in piazza del Popolo. All’incontro interverranno la Presidente del Consiglio Regionale Rosetta D’Amelio, la candidata Irpinia nella lista de Pd alle europee Anna Marro, il segretario provinciale del Partito Democratico Giuseppe Di Gugliemo, la Presidente del Pd Irpino Roberta Santaniello, presidente dell’Osservatorio regionale sui rifiuti Enzo De Luca. Roberti sarà intervistato da Livio Coppola, vicecaporedattore della redazione provinciale di Avellino de Il Mattino. Nella lettera inviata agli iscritti del Partito Democratico, l’ex procuratore nazionale antimafia spiega le ragioni della sua candidatura con il Pd e gli obiettivi del suo impegno dopo quarant’anni di impegno da magistrato nel contrasto a ogni sorta di organizzazione criminale e al terrorismo internazionale.


Lettera a tutte le iscritte e gli iscritti del Pd

di Franco Roberti*

Quando Nicola Zingaretti mi ha chiesto la disponibilità a candidarmi al Parlamento Europeo come capolista nella circoscrizione Sud, per rilanciare il Partito Democratico nel segno dell’apertura alla società civile, non ho esitato ad accettare. Dopo oltre quarant’anni di impegno come magistrato, di cui oltre trenta spesi nel contrasto a ogni forma di criminalità organizzata, da ultimo come procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, ho avvertito come un dovere morale mettere a disposizione della collettività, in altra veste istituzionale, la mia esperienza in materia di integrazione europea nel campo della giustizia e della sicurezza.

La bandiera dell’Unione Europea

Accanto ai temi dell’economia e dell’immigrazione, sui quali si polarizza oggi il dibattito sul presente e sul futuro dell’Unione Europea, vi è infatti quello della giustizia e della sicurezza, il cui buon funzionamento, anche a livello europeo, è premessa necessaria per lo sviluppo economico. Il nostro Paese ha bisogno di uno sviluppo che non sia soltanto profitto delle imprese, ma innanzitutto occupazione e crescita democratica, in attuazione dei princìpi costituzionali di pari dignità sociale e di uguaglianza dei cittadini davanti alla legge. Una giustizia, civile e penale, inefficiente e lenta, sempre in ritardo rispetto alle istanze di tutela dei diritti, è zavorra per l’economia perché genera sfiducia e scoraggia gli investimenti, soprattutto nel Mezzogiorno.

Ricordiamocelo sempre: l’Italia unita riparte solo dal Sud, se non cresce il Sud non cresce il Paese! Per una giustizia più tempestiva e credibile, per la sicurezza dei cittadini, per lo sviluppo sostenibile serve un’Europa più forte, più coesa e più solidale. L’Italia, forte anche della positiva esperienza del contrasto alle mafie e al terrorismo, deve tornare protagonista del grande cammino verso gli Stati Uniti d’Europa.

Il pericolo rappresentato dalla criminalità transnazionale, anche sulla strada della integrazione europea, non è stato ancvora pienamente compreso in moltio, troppi Paesi. Si tratta di organizzazioni sempre più in movimento, dal Sud al Nord d’Italia, da uno Stato all’altro, in Ue ed a livello globale, per le stesse ragioni che spingono le imprese multinazionali legali: l’insufficienza dei mercati interni, la forte concorrenza con altri soggetti, la necessità di conseguire economie di scala, la ricerca di nuovi fonti di approvvigionamento di beni illeciti , l’allocazione degli enormi proventi di reato. Ne deriva una costante sfida allo Stato di diritto, il quale non ammette poteri al di fuori o al di sopra della legge. Anche il terrorismo internazionale non conosce confini di Stati e di regioni. Per essere efficace il contrasto al terrorismo internazionale dovrebbe essere condotto in connessione con la lotta alle altre forme di criminalità organizzata e con spirito unitario tra tutte le istituzioni coinvolte.

Franco Roberti durante una iniziativa elettorale promossa per le elezioni europee a Salerno dal Partito Democratico

Per rispondere a queste terrbili sfide, che sfruttano la globalizzazione, lo sviluppo tecnologico e le asimmetrie regolative tra i vari Paesi, occorrerebbe guardare al mondo con categorie diverse da quelle con cui abbiamo cercato di capirlo e di governarlo fino ad oggi. Ciò  vale anzitutto per gli ordinamenti giuridici. Purtroppo non si vedono ancora i segni di un nuovo ordine mondiale. Al co trario, sembrano prendere il sopravvento forze disgregatrici dei già fragili equilibri esistenti: masse di disperati premono ai confini di società che non possono o non vogliono accoglierli; crescono le povertà e le diseguaglianze sociali, mentre spinte centrifughe attraversano l’Europa e l’Occidente. Noi crediamo nella cooperazione internazionale, nello scambio e nella condivisione delle informazioni e delle esperienze, nella gestione comune delle frontiere e dei flussi migratori, nella armonizzazione degli ordinamenti giuridici, premessa per l’affermazione di una sovranità europea come unica alternativa a un destino di irrilevanza politica ed economica. Crediamo nel Diritto  come ponte tra culture, tradizioni e ordinamenti diversi. Mentre i cosiddetti sovranisti pensano ad alzare i muri, materiali e ideologici, noi italiani abbiamo finora cercato di aprire nuove opportunità di dialogo e di condivisione, nuove strade da percorrere insieme verso un mondo libero dalla paura e dalla oppressione, più giusto, più solidale e più rispettoso della dignità umana. Un ruolo che riflette la parte migliore di noi e al quale non vogliamo rinunciare. 

Chiedo a tutte e a tutti di sostenermi per portare in Europa la parte migliore del Mezzogiorno

(*): candidato capolista per il Partito Democratico nella circoscrizione meridionale. Magistrato, già procuratore nazionale antimafia, è Assessore nella Giunta Regionale della Campania con delega alla Sicurezza e alla Legalità


La lettera di Franco Roberti agli iscritti del Partito Democratico. Contiene le ragioni del suo impegno in Europa e della accettazione della sua candidatura

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