Enzo De Luca

Ad Avellino inizia l’ultima settimana di campagna elettorale per europee e amministrative. Enzo De Luca, dirigente del Partito Democratico in Irpinia, componente dell’assemblea nazionale, capolista di Piazza Grande Irpinia con Luca Zingaretti alle primarie di marzo, nell’intervista che segue spiega che il confronto elettorale pe il Comune di Avellino si inserisce nella sfida regionale e nazionale del suo partito a Lega e Cinque Stelle. “Ha ragione Zingaretti quando dice che i due alleati di governo fingono la lite per convenienze elettorali, ma sono saldati da un accordo di potere. Per salvare la democrazia servono un Pd autorevole e un Centrosinistra finalmente coeso”, ha spiegato De Luca, intervenendo alla conferenza stampa della eurodeputata Pina Picierno ad Avellino sabato.

Senatore De Luca, in queste ore è stato sancito un patto fra i consiglieri regionali che fanno parte della maggioranza di centrosinistra a Napoli, e il candidato di centrosinistra di Avellino Luca Cipriano. Dunque, in Irpinia c’è un solo centrosinistra?

“E’ quanto vado dicendo dall’inizio della campagna elettorale. L’ho ribadito anche in occasione della conferenza stampa tenuta dalla eurodeputata Pina Picierno. Luca Cipriano, come Antonio Decaro a Bari, o Sergio Chiamparino in Piemonte, solo per fare degli esempi, sono in campo con il simbolo del Pd contro Lega e Cinque Stelle, rappresentando l’alternativa alla alleanza gialloverde nei rispettivi ambiti, nel contesto più generale regionale e nazionale”.

Quindi lei ritiene chiusa la querelle anche sulla presunta divisione del centrosinistra in città?

“Querelle o furbizia? Guardi, credo che la confusione nella quale è finita la politica abbia sovvertito nella testa di qualcuno le regole fondamentali della democrazia…”.

Continui.

“In un partito o in una coalizione non ci si sta per convenienza ma per appartenenza a principi, valori, obiettivi e solidarietà. Una volta deciso a maggioranza o all’unanimità un orientamento, chi è in disaccordo – e anche a me è capitato di essere minoranza nella mia vita – dà una mano ad ottenere il migliore risultato possibile per il partito e per la coalizione. Contrapporsi dall’esterno è una scelta di rottura evidente, soprattutto quando si mette in discussione un progetto politico elaborato nel solco di un percorso nazionale”.

E ad Avellino è avvenuto questo?

“C’è Chi ha deciso di andare contro il Partito Democratico da avversario, organizzando liste civiche in contrapposizione al nostro candidato esattamente come le altre forze in campo. Si è agito contro le scelte dei segretari provinciale, regionale e nazionale. Avere avuto una tessera di partito in tasca non cambia la realtà. Il Pd non è un autobus, utile per fare un tratto di strada. E comunque, chi è sceso non può chiedere al partito di fermarsi”.

C’è stata forse una enfatizzazione a proposito del tentativo fatto dai segretari nazionale e regionale, preoccupati di favorire la convergenza di tutte le componenti del Pd, quindi?

“Chi ha la responsabilità in un partito soprattutto ai massimi livelli, ha il dovere di esplorare tutte le strade per garantire la massima coesione anche sui territori. È quello che è avvenuto. Ma poi consumati i passaggi, si decide. A Roma si è preso atto che qualcuno ha fatto scelte diverse, mentre altri stanno facendole”.

Il deputato del Partito Democratico Umberto Del Basso De Caro

In quest’ultimo caso su riferisce a rappresentanze istituzionali del partito. O meglio a una, come il deputato del Suo partito. No?

“Sta alla sensibilità e alla responsabilità personale e individuale farsi carico dei doveri che la appartenenza ad una forza politica impone, soprattutto quando si è stati eletti con i voti di quel partito. Potrei dire che lo statuto del Pd non consente di contrapporsi al simbolo in una campagna elettorale. Questo vale per i tesserati in genere, a maggior ragione per chi detiene una responsabilità istituzionale. È bene rifletterci”.

Siamo entrati nell’ultima settimana di campagna elettorale. Crede ci sia ancora margine per recuperare chi non si è speso finora nel sostegno a Cipriano?

“La manifestazione tenuta al circolo della stampa dai consiglieri regionali e dal segretario provinciale del Pd testimoniano la mobilitazione sul piano generale di tutti i riferimenti istituzionali dei Democratici sul piano regionale per il candidato sindaco di Avellino Luca Cipriano. E’ chiaro che fino all’ultimo momento chi non ha ancora mostrato il proprio volto alle iniziative del Partito Democratico può ancora recuperare, ma non deve perdere tempo. Domenica sera a urne chiuse nessuno penserà di valutare i voti presi da qualche ex consigliere comunale del Partito Democratico, il risultato che conterà sarà quello che raccoglierà la coalizione al cui centro c’è il simbolo del Pd.

Il segretario nazionale del Partito Democratico Nicola Zingaretti

Venerdì il segretario nazionale Nicola Zingaretti a Bari ha affermato che le elezioni del 26 maggio rappresentano una tappa cruciale e la costruzione della alternativa alle destre, Cinquestelle e Lega. Ed ha lanciato un monito agli elettori perchè sostengano i candidati del centrosinistra presentatisi sotto il simbolo del Pd tanto alle Europee quanto alle amministrative nelle città. Lo interpreta come una ulteriore legittimazione per Cipriano?

“Se Zingaretti non avesse voluto Cipriano, avrebbe posto il problema negando l’uso del simbolo. In questo senso, le affermazioni di Zingaretti, apparse sulla stampa sabato mattina, pronunciate dal segretario nazionale a Bari sono inequivocabili. Proprio parlando alla assemblea pubblica cittadina a San Tommaso ho appunto spiegato che non ci sono in questo momento alternative a sostenere convintamente il simbolo del Partito Democratico, se si vuole dare forza al progetto di cambiamento nel Paese che Nicola Zingaretti ha portato alle primarie, ottenendo la fiducia degli elettori ai gazebo. Da questo tentativo dipende il futuro della democrazia italiana. Gli elettori lo sappiano. Credo in tutta onestà che lo sfascio in cui Lega e Cinque Stelle hanno portato il Paese, distruggendo in un solo anno gli incoraggianti risultati conseguiti dall’Italia con il Governo Gentiloni, sia noto a tutti, oramai”.

Luca Cipriano, candidato sindaco di Avellino del Centrosinistra (liste: Pd, Mai Più, Avellino Più e Laboratorio Avellino)

Lei è stato capolista alle primarie per Piazza Grande Irpinia, direttamente espressione di Nicola Zingaretti ad Avellino. Ritiene che la lista allargata voluta dal segretario alle europee possa interrompere la spirale delle divisioni nel campo del Centrosinistra, mentre Salvini sta unendo sotto il suo nome l’intero Centrodestra?

“Il tentativo in atto risponde alla cultura democratica che il Pd rappresenta nel Paese. Costruire un campo largo tra culture che condividono princìpi e valori va legittimato con il consenso popolare. La lista delle europee propone sul piano nazionale la stessa convergenza che le coalizioni nelle città hanno raggiunto. Il voto per le europee e per le città nel contesto attuale ha un preciso significato politico, realizzare con il consenso l’alternativa nel Paese”.

A quarantuno anni dalla morte di Aldo Moro, artefice delle elezioni europee, questa consultazione appare la più drammatica nella storia dell’Unione. Avverte consapevolezza intorno a questo passaggio storico cruciale?

“Diciamo che in Italia da dieci anni, con le spinte anti euro prima, euroscettiche poi, il quadro politico italiano ha precorso l’attuale scenario europeo. Essenzialmente la politica si divide tra ‘favorevoli e contrari all’Europa’ ovunque nel Continente. In Italia il Pd è il baluardo a difesa di un sogno europeo che ormai è una realtà consolidata che va sviluppata. Lega e Cinque Stelle con il loro governo mettono in discussione la prospettiva di pace che l’Europa ha avuto grazie al percorso unitario iniziato dopo la Guerra. Come vede, di fronte a questi problemi, la scelta del Pd è perentoria è riflette il cammino che la Repubblica ha compiuto nel solco tracciato dai Costituenti”.

L’ex Procuratore Antimafia Franco Roberti. È candidato al Parlamento Europeo come capolista per il Partito Democratico

infine, la questione della legalità, che in Campania diventa tragicamente un problema addirittura di ordine pubblico a Napoli. La politica fa abbastanza?

“Credo che la politica abbia il dovere di assicurare le condizioni per la sicurezza. Da un lato offrendo tutti i mezzi alle forze di polizia per garantire il controllo del territorio e dall’altro il necessario supporto alla magistratura che nella sua autonomia fa la sua parte con rigore e con coraggio. Ma la politica non può limitarsi ad azioni repressive o preventive, deve creare le basi per uno sviluppo sociale armonico, equo ed equilibrato. Serve un progetto di sviluppo che parta dal lavoro. Dobbiamo affermare la legalità soprattutto agli occhi di chi oggi non ha cittadinanza perhè non ha un lavoro, le nuove generazioni”.


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