Fratelli d’Italia, Castiglione: non ci sono condizioni per alleanza con la Lega

La vicecoordinatrice regionale Alessia Castiglione non nasconde la delusione per la mancata costruzione dell'alleanza di centrodestra e per il profilo delle candidature apicali, considerate distanti dall'orizzonte politico di riferimento. Non si esclude un confronto con Preziosi, ma senza garantire un sostegno ufficiale del partito.

«Prendiamo atto che non ci sono le condizioni politiche per un’alleanza con la Lega. In assenza di novità, come regionale non concederemo il simbolo del partito». Ad affermarlo è Alessia Castiglione, viceportavoce regionale di Fratelli d’Italia.

Al Comune di Avellino, dunque, non ci sarà la coalizione di centrodestra?

«Abbiamo lavorato per costruire la coalizione, ma ogni tentativo è risultato vano. Non è solo mancata la volontà di aprire il dialogo, ma anche la capacità di dare vita ad un percorso coerente».

L’intesa con il Carroccio però sembrava a portata di mano

«Un’alleanza non può che determinarsi su un piano di pari dignità, al di là dei rapporti di forza. Siamo una forza politica piccola, in via di riorganizzazione, ma abbiamo le idee chiare ed un orizzonte ben preciso, entro il quale intendiamo muoverci».

Che cosa non vi ha convinti?

«Sentiamo parlare spesso di discontinuità con il passato, ma alle parole non sono seguiti i fatti. La candidatura apicale non è stata discussa, ma calata dall’alto. A decidere sarebbe stato un non ben identificato “tavolo di saggi”. Noi siamo per il confronto nel merito delle proposte. Non accettiamo soluzioni preconfezionate».

Non condividete il nome di Bianca Maria D’Agostino?

«Non è certamente una valutazione sulla persona, né tanto meno sul professionista, assolutamente stimabile. E’ un problema di metodo e di prospettiva politica. Il nome di Bianca Maria D’Agostino, tra l’altro, fu avanzato anche durante le trattative del tavolo di centrodestra dello scorso anno».

Avevate una proposta alternativa?

«Ritenevamo opportuno partire da una candidatura che fosse di riferimento per la tradizione della destra irpina. Per questo motivo abbiamo proposto il nome di Giovanni D’Ercole, ma si è preferito andare in un’altra direzione ed evitare il confronto».

Adesso cosa farete?

«Siamo molto delusi. Il nostro obiettivo è rilanciare un progetto politico di destra, ma dobbiamo constatare che in nessuno degli spezzoni in cui è diviso lo schieramento, si è manifestato un interesse concreto, per questo obiettivo. Se il duello è tra D’Agostino e Preziosi saremo costretti a tirarci indietro come partito. Non presenteremo il simbolo. Non intendiamo vanificare gli sforzi compiuti per rimettere in piedi una comunità politica sul territorio».

Questo significa che siete pronti a saltare il giro?

«Non necessariamente. Potremo essere presenti con alcuni candidati o eventualmente anche con una lista, ma di natura civica».

C’è la possibilità che si apra un confronto con il candidato che avete sostenuto lo scorso anno, Dino Preziosi?

«Stiamo valutando. Non escludiamo l’ipotesi di un confronto. Dovendo scegliere tra le opzioni in campo, il nome di Preziosi resta quello con cui è possibile creare una maggiore sintonia, essendovi alle spalle un rapporto pregresso. Le posizioni politiche sono diverse, ma gli riconosciamo il lavoro svolto dall’opposizione nelle ultime consiliature».

Che campagna elettorale si aspetta?

«Si prospettano delle elezioni peggiori delle ultime. La confusione e l’incertezza aumentano. A pagare il prezzo di questa situazione purtroppo sono i cittadini. Un motivo in più di riflessione per i partiti di centrodestra, che hanno lasciato che prevalessero divisioni ed ambizioni personali».

 

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