“Sottaterra” è il tema dello Sponz 2019: dissotterrare la memoria condivisa

In occasione della proiezione del film "Il bene mio" di Pippo Mezzapesa al Cinema Nuovo di Lioni è stato annunciato il tema dello Sponz Fest 2019 che si terrà in Alta Irpinia dal 19 al 25 agosto. L'annuncio del presidente dell'associazione Sponziamoci Michele Maffucci alla vigilia dell'uscita del singolo di Vinicio Capossela "Il povero Cristo"

Il caso Irpinia alla "Small town conference 2019" di Salerno. Fiore: le aree interne sono una risorsa su cui investire Apice Vecchia

In occasione della proiezione del film “Il bene mio” di Pippo Mezzapesa al Cinema Nuovo di Lioni è stato annunciato il tema dello Sponz Fest 2019 che si terrà in Alta Irpinia dal 19 al 25 agosto: “Sottaterra”. Un annuncio arrivato dal presidente dell’associazione Sponziamoci Michele Maffucci al termine della proiezione della pellicola e alla vigilia dell’uscita del singolo di Vinicio Capossela “Il povero Cristo”, che ha anticipato l’uscita del nuovo album di inediti tra meno di un mese.

Vinicio Capossela

Le festività pasquali sono state infatti la scenografia giusta per l’uscita del primo singolo dell’album estratto da un progetto discografico che si chiamerà “Ballate per uomini e bestie”. Suggestivo e carico di pathos il videoclip che in queste ore sta facendo il giro di tutti i canali digitali. Gli interpreti del video di questo singolo sono Enrique Irazoqui, il celebre Gesù de “Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini, e Marcello Fonte, Palma d’oro a Cannes nel 2018 per “Dogman”.

Conza Vecchia

In attesa di conoscere i testi e le musiche del nuovo lavoro del cantautore altirpino, la pellicola cinematografica di Pippo Mezzapesa- regista pugliese classe 1980- scandisce l’adagio del pensiero maturato nel laboratorio viniciano: scavare dentro le radici per dissotterrare una memoria condivisa. Le riprese girate fra Apice Vecchia e Gravina di Puglia fanno da scenografia alla storia di Elia, ultimo abitante di Provvidenza, un paese abbandonato e divenuto fantasma in seguito ad un devastante terremoto, abbandonato a seguito della delocalizzazione in altro sito. Come nel 1930 è accaduto ad Aquilonia e nel 1980 a Conza della Campania. Elia non molla e resiste alle continue richieste del sindaco di abbandonare la vecchia casa e trasferirsi nella nuova Provvidenza per ricominciare un’altra vita. La sua storia di solitudine e resistenza si incrocia con la storia di Nur, una clandestina che sfugge alla cattura della polizia e tenta di raggiungere la Francia.

Inutile svelare ai lettori il finale del film, che merita di essere visto. Doveroso è invece sottolineare la forte carica emotiva trasmessa da uno straordinario Sergio Rubini che ha vestito i panni di Elia, e che ha saputo raccontare l’intento del regista: custodire la memoria di una comunità per ricostruire ciò che è crollato, invece di inventarsi un paese nuovo e senza storia. Il valore del recupero invece che della rottamazione è la nuova politica a cui ambire, e nell’Italia interna vittima dell’abbandono e dello spopolamento, si fa strada una nuova coscienza culturale, alimentata e sostenuta dalla letteratura e dalla cinematografia.

La immagine tipica di Cairano in distanza

Nei paesini in cui “non succede mai niente” accade invece la vita. Senza guardare troppo lontano dal contesto irpino, è possibile citare il paesologo Franco Arminio, il cantautore Vinicio Capossela, senza escludere la politica attiva dei visionari di Cairano 7X, passando per registi come Mezzapesa (che sarà ospite dello Sponz ad agosto). La nuova visione culturale e politica però, non è riconducibile solo all’Irpinia, che ormai assume i contorni di un autentico laboratorio di pensiero. Una nuova pellicola cinematografica sta per essere annunciata: si tratta di un film di Mimmo Calopresti regista calabrese di fama internazionale, che sta per presentare il suo ultimo lavoro “Via dall’Aspromonte”. La pellicola racconta l’eroica impresa di un gruppo di indomiti calabresi che, esasperati dallo stato di isolamento e abbandono, decidono di fare squadra per costruire loro stessi una strada così da essere finalmente collegati con scuola, ospedale, civiltà.

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