Un nuovo parco nasce in Campania: la Baronia Sarà il polmone verde per la futura Città dell’Ufita

Marco Lo Russo, consigliere comunale a Vallesaccarda, esperto di Economia del Turismo annuncia il piano strategico di respiro turistico della Baronia. Con il Parco Naturalistico Vallesaccarda guarda alla Puglia, puntando ad intercettare una fetta delle migliaia di turisti e visitatori che stanno affollando non solo le zone costiere ma anche l’entroterra. Ma per la Baronia il Parco è qualcosa di più. Oltre ad ampliare l’offerta turistica, la rete degli otto comuni lavora al finaziamento della Fondo Valle Fiumarella per collegare la Baronia alla stazione dell’alta capacità di Grottaminarda, e rilanciare l’immenso polmone verde che separa l’Alta Irpinia dalla Valle Ufita. “Questa estate il comprensorio comunale di Trevico, Zungoli, Vallesaccarda e Scampitella inaugurano il Bike Park, un itinerario di sentieri di 35 chilometri per entrare a pieno titolo nella nuova frontiera del turismo”, ha spiegato l’amministratore nell’intervista a Nuova Irpinia.

Lo Russo, la Baronia in questi anni sta chiaramente moltiplicando gli sforzi per valorizzare il suo territorio, puntando a differenziarsi dai centri dell’Ufita e a scommettere sulla propria identità. Lei appartiene anche a una nota famiglia di ristoratori, con l’Oasis. Cosa manca per spiccare il volo?

Marco Lo Russo, consigliere comunale

“La Baronia è un comprensorio davvero ricco di bellezze e potenzialità, caratterizzato da otto comuni ubicati a breve distanza fra di loro, che conservano delle eccellenze che meritano di essere inserite in una rete e rappresentare la base dell’offerta turistica del territorio. Riceviamo al ristorante ogni settimana persone che arrivano da Napoli e da Bari, ma oltre a noi non c’è attrattiva che li trattenga oltre il pranzo. Spesso li indirizziamo verso Trevico, ma il Museo di Ettore Scola è chiuso, così come la Cripta; arrivare a Zungoli è un’impresa perchè la strada è dissestata e ci sono frane”.

La Baronia attende la costruzione di un asse di collegamento con la futura stazione di Alta capacità tra Grottaminarda e Ariano Irpino, la Fondovalle Fiumarella

Sulla viabilità infatti i Comuni hanno candidato il progetto della Fondo Valle Fiumarella.

“Si tratta di un maxi progetto candidato dagli otto comuni del comprensorio, per collegare l’area alla stazione dell’alta capacità di Grottaminarda e costruire una porta d’accesso determinante per il nostro territorio”.

Vallesaccarda lavora a stretto contatto con i comuni del comprensorio. Si è stabilita una certa solidarietà tra gli enti locali della zona?

“Il Comune di Vallesaccarda ha sempre lavorato in questa direzione, perchè abbiamo preso coscienza che da soli non si va da nessuna parte. Questa estate inauguriamo il Bike Park, ovvero 35 chilometri di sentieri dedicati e attrezzati, messi in rete e collegati con diversi punti di interesse, che si estendono da Trevico a Zungoli, passando per Vallesaccarda e Scampitella . Si tratta di un itinerario pensato per i ciclisti e per gli amanti della bici, che consente l’esplorazione di un territorio attraverso i sentieri, muniti di segnaletica e messi in sicurezza. Ogni comune sarà dotato di tre bici a pedalata assistita, che si potranno noleggiare presso le strutture comunali”.

Uno scorcio della Baronia

Qual è la situazione dal punto di vista ricettivo? La Baronia è pronta ad offrire servizi adeguati?

“L’accoglienza è il nervo scoperto di questa visione, ma è anche un argomento che merita un approfondimento, in quanto il vero problema delle nostre realtà è che non si considera il turismo alla stregua di una industria. Mancano investimenti sulla formazione in tal senso, così come si continua a sottovalutare l’importanza di conoscere l’inglese. Basta guardare chi ha già sviluppato l’industria turistica, ed emularne l’esempio”.

Il Parco della Baronia avrà a breve il riconoscimento regionale, insieme alle sorgenti. Una proposta manageriale di politica del turismo non potrà ancora essere rimandata.

Il turismo che punta sul buon vivere e sul benessere è la cifra della scommessa che la Baronia ha lanciato sul Parco

“Il lavoro che abbiamo fatto sul Parco della Baronia manifesta innanzitutto il nostro interesse per l’ambiente, che è la tutela prioritaria delle nostre azioni. In secondo luogo, nostro obiettivo è di dare la possibilità alle persone di girare e di conoscere la popolazione locale: chi arriva da fuori vuole conoscere le nostre tradizioni, vuole conoscere i sapori. Per questo la rete fra il caciocavallo stagionato in grotta, il centro storico di Zungoli- che è uno fra i borghi più belli d’Italia-, il prosciuttificio di Trevico e la gastronomia di Vallesaccarda rappresenta una cifra vincente della nostra offerta. Senza trascurare il Museo di Carife e tanti altri siti di interesse”.

Poi si aggiunge anche il grande evento annuale, come la storica Via Crucis di Vallata, promossa da un’associazione di giovani del posto che con il loro lavoro e dedizione è riuscita a portare più di 10mila spettatori arrivati da ogni angolo della regione. Anche qui la nota dolente: visitatori sì, ma turisti no.

“In Baronia purtroppo non abbiamo strutture, ad eccezione di qualche b&b. E’ presente la ristorazione, ma non l’accoglienza turistica. Purtroppo non si stimola il privato con un solo evento nell’arco di un anno e investire non è conveniente. In questo caso, l’evento creato dall’associazione di Vallata andrebbe supportata diversamente”.

In che modo?

“L’associazione dovrebbe essere affiancata dalle istituzioni locali, ma anche dalla Provincia e dalla Regione. L’evento ha assunto una rilevanza tale da meritare lo scatto in avanti e il salto di qualità, ed è dovere delle istituzioni sostenerli dal punto di vista economico e promozionale; altrimenti resta solo un piccolo evento localistico. La Via Crucis di Vallata coniuga il sacro e il profano, mette in evidenza la tradizione, la storia e tantissimi altri elementi che la rendono un evento unico nel suo genere. Purtroppo le persone sostano per appena un paio d’ore e vanno via perchè il territorio non è in grado di trattenerle”.

La Via Crucis vivente di Vallata, un rituale che si rinnova da mezzo millennio

Il territorio necessita di una politica orientata a supportare le iniziative dal basso, ma anche a strutturare un turismo stabile.

“La formazione coerente con l’obiettivo, e una buona politica di base sono l’anello della catena su cui sarà necessario lavorare. In questo momento io suggerirei di investire in un Bed&bike, la nuova frontiera del turismo, dedicata ai ciclisti, che si muovono in funzione dei servizi offerti. Si dovrebbe immaginare un servizio di lavanderia e asciugatrice, ristoro per le bici, aree dedicate ed altri servizi. Le cose si costruiscono con il tempo e con il sacrificio: la storia della nostra attività di ristorazione ce lo insegna”.

La Regione Campania ha messo in campo un Piano Industriale per il Turismo?

“Ancora no, e dovrebbe prendere spunto dalla Puglia, che avendo ormai saturato il turismo sulle coste, sta rilanciando le aree interne. Contiamo di rientrare anche noi in questa politica, e di trattenere gli echi che arrivano, in qualità di zona di cerniera, per agganciare la nostra offerta e ampliare la loro: se la Puglia scommette su uliveti e mare, noi proponiamo il verde”.


LEGGI ANCHE:

Parco Baronia, lotto 1: 30 km in bici lungo i sentieri

Sì della Regione al parco della Baronia. Il progetto

 

 

ARTICOLI CORRELATI