È morto Francesco Saverio Festa, intellettuale del Mezzogiorno

Aveva 72 anni. Professore associato di Storia della Filosofia Politica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Salerno, era saggista, scrittore e attento studioso della politica in relazione a filosofia e teologia. Conoscitore del Meridionalismo e di Guido Dorso, collaborava con riviste e istituzioni scientifiche italiane, austriache e tedesche. La sua improvvisa scomparsa ha destato in serata dolore e suscitato sensazione nella comunità politica, sindacale e culturale avellinese

È morto ad Avellino nella sua casa di via Partenio Francesco Saverio Festa, figura apprezzata di intellettuale raffinato, scrittore, saggista e ricercatore. Era docente universitario a Salerno, aveva 72 anni. Apparteneva ad una notissima famiglia di commercianti avellinesi, ma nel suo percorso si era affermato come un attivissimo spirito critico della realtà sociale che lo circondava, nel contesto di un Mezzogiorno che aveva osservato e meditato fin dal giovanissimo studente.

Il “ragioniere”, come era soprannominato, era atteso ieri sera ad un convegno promosso dall’Osservatorio Politico Sindacale Vardaro, di cui faceva parte. La sua inaspettata assenza ha provocato l’allarme tra i relatori, prima della tragica scoperta. Da alcuni giorni non era stato più visto, poi la notizia poche ore fa dell’avvenuto decesso. Dopo la morte di sua madre, viveva da solo. Reazioni immediate nel mondo politico, culturale e del giornalismo locale per la scomparsa di una figura significativa di studioso dei rapporti tra la politica da un lato, la filosofia e la teologia dagli altri.

Francesco Saverio Festa insegnava Storia della Filosofia Politica all’Università di Salerno. Era professore associato di Storia della Filosofia Politica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Salerno. Il suo percorso scientifico è stato ricco e articolato.

È stato membro del collegio dei docenti nel dottorato di ricerca in “Etica e filosofia politico-giuridica” sin dalla costituzione. Fino ad ora afferiva al dottorato di ricerca in “Diritto pubblico, teoria delle istituzioni nazionali ed europee e filosofia giuridica. Curriculum in etica e filosofia politico-giuridica”. Presso l’ateneo salernitano era membro del direttivo del “Centro studi di Filosofia Politica”. È stato tutor del dottorato, tenendo corsi di lezioni e partecipando a commissioni di concorso per borse di dottorato.

Contrattista nel 1974, poi ricercatore nel 1980 presso l’Università di Salerno, è divenuto nel 2001 professore associato di Storia della Filosofia Politica. Dal 2005 è stato docente incaricato di Filosofia Politica, e il primo ottobre 2012 ha ottenuto l’affidamento di Storia della Filosofia. È stato incaricato di Storia della Filosofia (c.l. in Sociologia), di Storia della Filosofia moderna e contemporanea, e per alcuni anni ha svolto il corso di Esegesi del testo filosofico tedesco. Collaborava attivamente con alcune istituzioni scientifiche austriache e tedesche.

Ha fatto parte delle commissioni dell’Area didattica per il riesame e per l’orientamento delle matricole. Era in possesso del diploma post-laurea per Bibliotecari ed archivisti conseguito nel 1974 presso l’Università “Federico II” di Napoli.

Ha tenuto cicli di lezioni per conto dell’Istituto italiano per gli Studi Filosofici di Napoli. Era delegato del programma “Socrates-Erasmus” dell’Area didattica di Filosofia.

Era redattore dal 1974 della rivista “Il tetto” e membro della redazione meridionale di “Filosofia e Teologia” sin dalla fondazione (1987). Collaborava alle riviste “Rocca”,”Filosofia Politica”, “Hermeneutica”, “Spagna contemporanea”,”La società degli individui” e al magazine culturale settimanale “Via Po”. Scriveva per “Il Mattino”, ed ha collaborato a “Il Giorno” di Milano e al supplemento Sud de “Il Sole 24 Ore”.

La sua ricerca, cui ha dedicato numerosi saggi, studi e traduzioni, si sviluppa lungo due direttrici:
– il rapporto tra politica, filosofia e teologia nell’Otto-Novecento, con particolare attenzione alla riflessione filosofica della Mitteleuropa, particolarmente alle tematiche della “teologia politica”;

– il rapporto tra politica ed intellettuali nella Filosofia politica italiana tra Ottocento e Novecento, specificamente a momenti e figure della teoria elitistica dal tempo de “la Voce” e dalla stagione del “realismo politico” sino all’odierno dibattito sui “diritti di cittadinanza”.

Si è occupato, tra l’altro, attivamente di biopolitica e di problemi relativi al colonialismo ed alla questione delle razze, dedicandovi alcuni convegni e seminari di studio. Tra le sue recenti monografie: Pensare la Politica (2007), Terre di confine. Politica, Filosofia, Teologia (2009), Un’altra “teologia politica”? (2012), Das Ressentiment (2014).

Tra i suoi impegni, quello nel Comitato Scientifico del Centro Guido Dorso di Avellino, per il quale aveva tenuto lezioni e relazioni rimaste nella memoria viva del mondo culturale metidionalista. In particolare, nell’ambiti del ciclo “I protagonisti della politica meridionalistica tra 1800 e 1900”, organizzato in occasione dell’anniversario (1925) della pubblicazione della prima edizione della Rivoluzione meridionale di Guido Dorso, tenne una celebrata conferenza sulla figura e il pensiero di Guido Dorso (Avellino, 1892-1947), ripercorrendi i momenti più significativi dell’opera e dell’attività dell’illustre meridionalista avellinese.

 

 

 

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