Il Vicepresidente della Campania Fulvio Bonavitacola, Assessore Regionale all'Ambiente

La Regione Campania intende ridiscutere gli accordi esistenti con la Puglia sull’utilizzo dell’acqua irpina. Il Vicepresidente della Giunta regionale della Campania, con delega all’Ambiente, Fulvio Bonavitacola, nell’intervista che segue annuncia subito un tavolo con la Puglia sugli idroprelievi dalle sorgenti dell’Irpinia, sugli investimenti comuni da realizzare a tutela della risorsa in provincia di Avellino e, quindi, sui ristori da riconoscere ai Comuni collegati alle fonti. Per Bonavitacola acqua, paesaggio e rifiuti sono i tre grandi asset per lo sviluppo dell’Irpinia connesso all’ambiente. Intervenuto ieri a Torella dei Lombardi, in vista dell’approvazione della legge regionale sui Contratti di Fiume, ha spiegato che il governo di Palazzo Santa Lucia è in stretto contatto con le amministrazioni comunali impegnate nella difficile partita con la Puglia, da Caposele a Torella dei Lombardi, sia pure per ragioni diverse. Tuttavia, con l’assegnazione in gestione della completata galleria di valico Pavoncelli bis all’Acquedotto Pugliese, l’amministrazione di Bari dovrà confrontarsi nel merito dei problemi sul tappeto. E l’assessore non si nasconde. Auspica una composizione amichevole della questione, cogliendo l’opportunità di una proficua vicendevole collaborazione, ma la Campania non si fermerà anche in caso contrario. Infine, conferma l’impegno per la stesura della Carta Paesaggistica Regionale, per pianificare interventi di sviluppo locale compatibili con la salvaguardia ambientale e dell’ecosistema.

Assessore Bonavitacola, il tema dei trasferimenti idrici irpini verso la Puglia è uno dei temi più discussi in questo momento e si attende un pronunciamento della Regione Campania a tutela dei Comuni per i ristori ambientali. 

«L’accordo interregionale tarda ad arrivare, perchè si tratta di una vicenda che risale ad un tempo lontano e riguarda aspetti delicati fra le regioni interessate. Io confido che vi sarà alla fine una posizione comune, per mantenere rapporti amichevoli con la Regione Puglia, ma anche che vi sia una collaborazione fattiva».

Ci sono margini per migliorare quegli accordi? O la penuria d’acqua, che negli anni scorsi ha portato ad una preoccupante siccità nei mesi estivi del 2016, porterà solo a maggiore austerità per tutti?

«Ci sono delle novità, come il trasferimento idrico dall’invaso di Conza, che oggi consente una redistribuzione delle risorse idriche anche a modifica di quello che era l’assetto precedente. Occorre rivedere molte cose».

La targa dell’Acquedotto Pugliese, ex Eaap

Ritiene che la Puglia acconsentirà a ridiscutere i termini dell’intesa vigente?

«Sì, è nel suo stesso interesse. In occasione della assegnazione al soggetto gestore della nuova galleria Pavoncelli, quindi a brevissimo, avremo noi l’occasione per formulare l’accordo generale sul tema della distribuzione delle risorse, ma anche degli investimenti che ciascuno dovrà fare».

Intanto, il 24 febbraio scorso il Consiglio comunale straordinario convocato a Caposele si è pronunciato sulla necessità di ottenere un adeguamento della tariffa idrica a quello della Campania e ai Comuni depositari di sorgente. Lei ha già valutato il caso? 

«Noi abbiamo contatti continui con il Comune di Caposele. Ma non credo però che Caposele paghi l’acqua secondo la tariffa vigente a Santa Maria di Leuca, come qualcuno sostiene: probabilmente la tariffa è molto più elevata, ma questo deriva da vecchie procedure e vecchi modelli».

Il Consiglio straordinario a Caposele di domenica 24 febbraio, durante la relazione del Sindaco Lorenzo Melillo

Qual è il tema, quindi?

«Nella sostanza il tema è quello di un accordo complessivo, della redistribuzione delle risorse e anche delle misure di compensazione territoriale, i ristori. non c’è dubbio che l’Eic – Ente Idrico Campano – debba procedere ad un aggiornamento della tariffa dell’acqua all’ingrosso, modificando un parametro oggi assolutamente sproporzionato a carico del Comune di Caposele e di altri enti locali serviti dall’Acquedotto Pugliese inel territorio irpino».

Quali sono i prossimi passi?

“Al di là della questione della tariffa, dobbiamo discutere le misure di investimento e di valorizzazione della risorsa strategica di questo territorio, l’acqua. Sabato prossimo ci sarà una riunione del consiglio di distretto dell’Ente d’Ambito nella quale saranno discussi gli interventi per il contrasto alla dispersione in rete e la nuova tariffa che dovrà riguardare i comuni serviti dall’Acquedotto Pugliese”.

Sui rifiuti, le dichiarazioni pronunciate dal Governatore De Luca sulla capacità di lavorazione dopo l’ampliamento dell’impianto di Teora ha creato non poche tensioni in Irpinia. L’Ato Rifiuti ha avviato la redazione della prima bozza di piano industriale da sottoporre all’attenzione dell’assemblea dei sindaci. Quale sarà la reale capacità dell’impianto altirpino?

«La dimensione del futuro impianto di Teora sarà calcolata in relazione al fabbisogno, cioè alla quantità di rifiuto organico che dovrà essere trattato».

Chi lo deciderà?

«L’Ato Rifiuti Avellino dovrà farlo. In base alla nuova legge regionale i Piani d’Ambito definiscono i piani di gestione del ciclo dei rifiuti nel proprio ambito. Con questi strumenti, non appena saranno stati approntati, avremo un fabbisogno per l’intera provincia di Avellino che dovrà essere fronteggiato o con l’ampliamento di Teora o con altri impianti, ma l’ultima parola spetterà comunque all’Ente d’Ambito».


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