IIA, a Flumeri in 30 tornano in fabbrica. L’ex ‘Ama’ Lopes capo del personale

In Valle Ufita si sta lavorando ai ventitré autobus per la commessa Genova. Sono stati riassorbiti circa trenta operai per la guida e gli allestimenti delle scocche. Si attendono segnali concreti per la messa in sicurezza del sito e l'aggiornamento del personale. Intanto Saverio Lopes è il nuovo HR Director.

La Fiom di Avellino chiama il nuovo Direttore delle Risorse Umane dell’Industria Italiana Autobus, Saverio Lopes, per un incontro sulla situazione. Il neo responsabile del personale, classe 1975, arriva da una solida esperienza. L’ultima nell’Ama Roma SpA, società che gestisce i rifiuti e prima ancora nell’Atac sempre a Roma. Le cronache nazionali riferiscono che Lopes sia stato mandato via dall’Ama per non aver firmato una seconda volta un contratto di consulenza di circa 30mila euro. La testata Repubblica riferisce che il Direttore avrebbe preteso una normale “selezione” per poter affidare l’incarico. Un comportamento che fa buona impressione dunque e che è sintomatica di serietà professionale. La sigla sindacale chiede un appuntamento con i vertici societari per capire il da farsi rispetto a quanto definito al Mise lo scorso 27 febbraio.

Il manager Saverio Lopes, Responsabile del Personale alla Industria Italiana Autobus

Intanto un primo, piccolo obiettivo, è stato raggiunto. Sono rientrati in azienda una trentina di operai per lavorare alla commessa Genova. Ventitré autobus da consegnare. Le scocche erano già giunte in Valle Ufita. Adesso si lavora agli allestimenti. Il pressing dei sindacati però continua fino a quando non ci sarà la ristrutturazione reale e il riassorbimento di tutte le unità.

“Vogliamo capire quando partirà la formazione visto che comunque si parla di produrre autobus elettrici – afferma la Rsa Silvia Curcio – per noi è fondamentale partire subito con un percorso di aggiornamento professionale con la società e la Regione Campania, che è assente ai tavoli decisionali”.

Permane un certo scetticismo rispetto a quanto sarebbe nelle intenzioni dell’ingegner Bene. Vedere macchine in opera per la messa in sicurezza dello stabilimento, per gli operai e i sindacati, è considerato un miraggio. Tant’è che da più parti si aspetta comunque di vedere documenti certi (come richieste di autorizzazioni al Comune di Flumeri) e fatti concreti.

Il sindaco Angelo Lanza pensa in positivo e lo ha dichiarato. Ha fiducia nell’uomo ex Fiat che al primo cittadino ufitano trasmette lo spirito del fare prima ancora del dire. La Regione Campania e il Mise sono in fase lavoro per un nuovo accordo che comprenda anche la formazione professionale.

“Ma visto che siamo in campagna elettorale – afferma Curcio – e situazioni analoghe le abbiamo già viste, siamo prudenti”. Nessuno esulterà, dunque, fino a quando non si vedrà la prima gru sui tetti logori dello stabilimento ufitano e il parcheggio antistante pieno di auto dei dipendenti. Il passato fa scuola e l’eredità delle precedenti edizioni è complessa per tutti.

Il piano industriale è considerato valido da parte del Ministero dello Sviluppo Economico e “in discontinuità con il passato”. E pare anche che Antonio Bene sia il tipo da non esprimersi se non quando è certo del risultato.

“Però i mesi di cassa integrazione sono dodici e siamo già a tre. Il tempo non è biblico – prosegue Curcio – se entro fine anno vogliamo produrre, i segnali concreti devono esserci adesso. Quindi ristrutturazione e formazione”.

E se l’edificio dovesse andare in produzione, “solo allora brinderemo e inviteremo il vice premier Luigi Di Maio a recarsi in azienda”, ha affermato il segretario nazionale Fiom Michele De Palma qualche settimana fa a Grottaminarda.


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