Diritto alla casa: è emergenza ad Avellino: 800 famiglie si rivolgono al Comune

La ricerca di una abitazione nel capoluogo ed anche in provincia resta per molte famiglie un problema, che non trova risposte immediate. Inadeguati gli strumenti e l'organizzazione degli enti locali. I dati ufficiali del drammatico fenomeno.

La città di Avellino, particolare del centro storico visto dalla Collina dei Liguorini

La ricerca di una abitazione nella città di Avellino ed anche in provincia resta per molte famiglie un problema, che non trova risposte immediate. Gli uffici comunali sono costantemente sommersi da richieste di assegnazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, ma i programmi di realizzazione di nuovi insediamenti sono fermi da anni e la gestione ordinaria appare sempre più critica. Molto alto il tasso di occupazioni abusive.

In base alle valutazione effettuate dai sindacati inquilini, l’esigenza che si registra nel capoluogo, al momento, sarebbe di circa 800 unità abitative. Di queste 400 riguardano nuclei familiari in regola con le procedure di assegnazione ed in attesa di una risposta, 300 interessano le famiglie che hanno occupato abusivamente alloggi, ma che in molti casi si trovano comunque in un oggettivo stato di bisogno (anche se non necessariamente in possesso dei requisiti di legge, a cominciare da quello della residenza), ed, infine, altre cento servirebbero a soddisfare la domanda di giovani coppie, in attesa di una sistemazione.

L’amministrazione comunale di Avellino si appresta ad aggiornare il bando di assegnazione, non disponendo però di nessun alloggio, né tra quelli che rientrano nel patrimonio storico (sia comunale che Iacp), eventualmente liberatosi, né tanto meno in fase di costruzione. L’aggiornamento, che in base alla legge regionale, dovrebbe effettuarsi ogni anno, seguendo una articolata e lunga procedura, serve perciò soltanto a fotografare, nei limiti del possibile, la situazione esistente, ma non a prospettare soluzioni, mancando le risorse.

In Città l’ultimo bando “integrativo” (di una precedente graduatoria del 2010) è stato pubblicato il 12 luglio 2011 e la graduatoria definitiva approvata il 7 maggio 2013. Anche in quel caso si trattava di una iniziativa senza disponibilità immediate di alloggi da assegnare, ma riferita alle unità che eventualmente si fossero rese libere.

Al bando hanno risposto 869 nuclei familiari, diversi dei quali in attesa di regolarizzare in maniera definitiva i propri titoli di assegnazione. Nella graduatoria sono stati ammessi 588 richiedenti ed esclusi 288, per diversi motivi: insufficienza di documentazione, errori di compilazione delle domande, difetto di requisiti o perché occupanti senza titolo.

Non è difficile prevedere che anche alla prossima graduatoria parteciperanno molti cittadini. Senza contare che, vista la precarietà della situazione, c’è chi decide di non prendere affatto in considerazione tale ipotesi, non intravedendo prospettive concrete. Ma l’esigenza di alloggi è ancora più diffusa, se si considera il mercato delle locazioni private, dal quale pure emergono chiari segnali di difficoltà, soprattutto in tempi crisi economica.

Diventa, quindi, quanto mai necessario da parte delle istituzioni elaborare una strategia di intervento differenziata, capace di attivare anche strumenti relativamente nuovi, come incentivi per i contratti concordati (considerato anche che gli appartamenti inutilizzati in città sono migliaia), contributi per programmi di edilizia agevolata (le cooperative abitative) ed altre formule di edilizia sociale in locazione.

L’emergenza casa è un problema che riguarda anche altri Comuni irpini, quale ad esempio Ariano. L’ultimo bando di assegnazione è stato pubblicato nel 2016 e proprio in questi giorni si stanno avviando le procedure per un aggiornamento.

La volta scorsa hanno presentato domanda 157 famiglie, delle quali 111 sono state ammesse e 46 escluse.

Anche a Solofra la questione abitativa è fortemente avvertita. Il bando più recente risale al 2010 e fece registrare 197 richieste, 164 delle quali ammesse in graduatoria e 33 escluse.

Il Comune di Atripalda ha emesso il bando nel 2016. A fronte di 5 alloggi disponibili hanno partecipato 56 nuclei familiari, 46 dei quali ammessi in graduatoria e 10 esclusi.

L’ultimo bando del Comune di Mercogliano risale al 2001 e metteva in assegnazione 24 alloggi popolari. Hanno risposto 77 famiglie, 62 delle quali ammesse in graduatoria e 17 escluse.

Differenti, invece, i casi di Montoro e di Monteforte Irpino. Nel Comune della Valle dell’Irno, terzo centro abitato della provincia in termini di popolazione, il bando del 2017, che metteva in assegnazione un solo alloggio, ha visto soltanto 20 partecipanti, 9 dei quali ammessi ed 11 esclusi.

Simile la situazione di Monteforte: al bando del 2012 hanno presentato richiesta 24 nuclei familiari, dei quali 11 sono stati inseriti in graduatoria e 13 non ammessi.

Sarebbero, dunque, da approfondire le realtà appena citate per comprendere le ragioni di una così scarsa partecipazione, che farebbe pensare ad un ridotto bisogno abitativo, nonostante le dimensioni significative dei due Comuni.

In definitiva, comunque, la richiesta complessiva di alloggi pubblici in Irpinia ammonta a diverse migliaia di unità e, un po’ dovunque, non riesce a trovare adeguate risposte.

 

 

 

 

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