Ad Avellino, sabato prossimo, 23 febbraio alle ore 18 alla AXRT Contemporary Gallery – Avellino “The invisible cities”, Frammenti di un immaginario da “Le città invisibili” di Italo Calvino.

Con opere di Max Coppeta e le azioni performative dell’artista Margherita Peluso (Milano, 1982) accompagneranno il pubblico nell’esplorazione di un percorso dove i linguaggi si fondono e i confini si sfaldano. Tre saranno i racconti tratti dal romanzo di Italo Calvino (Le città sottili – cap.I, Le città’ e i segni – cap.II, Le città e gli occhi – cap.III) protagonisti di una rielaborazione dove rito, memoria e tradizioni vengono rievocati in chiave contemporanea. La funzione è duplice: comprendere l’opera e farsi opera.

La mostra propone un viaggio immaginario attraverso opere astratte, cinetiche e informali che sembrano visualizzare città reali o presunte: i corpi materiali di Max Coppeta (Sarno, 1980). Sabato 23 febbraio 2019 ore 18.00, nella Axrt Contemporary Gallery di Avellino, l

“The invisible cities” è anche una destrutturazione del linguaggio: tra teatro e musica, tra letteratura e arte visiva, tra parola e immagine. Le azioni performative si pongono come filo invisibile per farci esplorare in tutte le direzioni il pensiero che si nasconde dietro le opere, ma con un forte carattere autoriale, vivono di vita propria.

L’esposizione comprenderà vari cicli di lavori di Max Coppeta: le Piogge sintetiche, Lost, gli inediti Racconti Lunari, Vanity, Città vuote. Una raccolta unita dall’idea di voler rappresentare diversi momenti creativi come fossero città mentali, per questo invisibili.
Nella performance di Margherita Peluso, (attrice e performer internazionale di chiara fama), l’azione del gesto e la parola diventano poetica dello straniamento per sovvertire le convenzioni.

Tutti i viaggi hanno una meta, un tempo, un percorso. Nel nostro procedere invece, mancherà l’orientamento, e infinite saranno le possibilità di esplorazione.


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