«Azzerati gli investimenti al Sud e in Irpinia», Melchionna: il Governo dimentica il lavoro

L' assemblea generale della Cisl Irpinia Sannio si è pronunciata sulle condizioni economiche della provincia di Avellino, con riferimento alla mancanza di investimenti da parte del Governo in tutto il Mezzogiorno

Il 29 gennaio presso la Sala Congressi del “Bel Sito Hotel Le Due Torri” in Manocalzati si è riunito il Consiglio Generale della CISL IrpiniaSannio alla presenza del Segretario Generale Cisl IrpiniaSannio Mario Melchionna, della Segretaria Generale Cisl Campania Doriana Buonavita e del Segretario Generale Aggiunto della Cisl Nazionale Luigi Sbarra.

Diversi i temi affrontati nel corso della riunione e presentati ampiamente nella relazione del Segretario Generale Cisl IrpiniaSannio Mario Melchionna che, non ha mancato di sottolineare l’importanza dell’azione sindacale unitaria. La stessa Segretaria Generale Cisl Nazionale Annamaria Furlan invita iscritti e cittadini a partecipare alla ‘manifestazione nazionale unitaria CGIL CIL e UIL’ che si terrà a Roma il prossimo 9 febbraio per rivendicare le priorità del Sindacato contenute nella Piattaforma unitaria.

“Il Governo, gli imprenditori ed i lavoratori devono fare squadra. Ma questo si fa con il dialogo con i corpi sociali, riconoscendo il ruolo delle rappresentanze di imprese e sindacati e concordando insieme gli obiettivi economici e gli strumenti per favorire la crescita e la competitività del sistema produttivo italiano”. Lo sottolinea la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan”.

“Occorrono interventi che rilancino il lavoro e rispondano ai bisogni sociali -dichiara Mario Melchionna-. Non sono previste misure né per il rinnovo dei contratti né misure complessive per migliorare il sistema e contrastare l’esclusione, pur essendo l’istruzione, la formazione e la ricerca centrali per lo sviluppo e per rispondere alle disuguaglianze sociali. Non c’è sviluppo equo e sostenibile senza coesione sociale e senza un sostegno strutturale alle famiglie. Per contrastare la povertà occorre mettere in campo un sistema complesso che preveda strumenti di natura economica e il rafforzamento delle reti sociali a partire dalla sanità”.

“La nostra Organizzazione ha negli anni instaurato un rapporto solido con i lavoratori ed i nostri iscritti –prosegue Melchionna-. Lo dimostra il consenso delle decine di migliaia di lavoratori, pensionati e giovani alle nostre proposte , emerso in occasione delle diverse assemblee organizzate su tutto il territorio irpino-sannita che, ha rappresentato un primo importante momento di confronto e discussione con i lavoratori e i pensionati.

Si  deve aprire  una fase nuova di attiva collaborazione con le Parti sociali. Per i sindacati sono fondamentali gli investimenti, l’accelerazione delle opere, l’opera di risanamento e manutenzione del territorio, le assunzioni nella Pa attraverso il tanto atteso turn over. Ma soprattutto , nella legge di bilancio 2019 non vi è traccia di alcun provvedimento indirizzato alla Regione Campania, assolutamente abbandonata a se stessa”.

Reddito di cittadinanza e quota 100 sono due misure che riguardano 5 milioni di persone in condizione di povertà e un milione di persone che potranno andare in pensionamento anticipato.

“In totale- prosegue Melchionna  saranno un milione e 437mila le famiglie a essere interessate dal provvedimento assistenziale, il 47% delle quali residenti nel Centro-Nord e il 53% invece al Sud e nelle Isole. Prima regione  la Campania. Secondo le stime, dovrebbero essere oltre 390.000 le famiglie che potrebbero beneficiare del reddito di cittadinanza, il 23% di tutti i nuclei familiari che riceveranno l’assegno in Italia, per un contributo complessivo di circa 3,1 miliardi di euro. Ad Avellino circa 31.000  e a Benevento circa 25.000. Rispetto alla ripresa dell’occupazione, l’intensità della crescita occupazionale in Campania appare comunque insufficiente per colmare il crollo dei posti lavoro avvenuto nella crisi che, risulta caratterizzata da una crescente precarietà.  Basta pensare che negli ultimi 16 anni hanno lasciato il Mezzogiorno 1 milione e 183 mila residenti: la metà giovani di età compresa tra i 15 e i 34 anni, quasi un quinto laureati; il 16% circa si sono trasferiti all’estero, quasi 800 mila di essi non sono tornati. Abbiamo raggiunto livelli record di disoccupazione: in Campania 33,1% , ad Avellino 14,5%  e giovanile 54,5% a Benevento 24,9%  e giovanile 57,1% .

Giuseppe Conte, presidente del Consiglio dei Ministri

MANCA UNA STRATEGIA DI SVILUPPO. Manca  una strategia complessiva di sviluppo, uno sguardo più aperto al futuro, in grado di riconoscere e affrontare le nuove sfide! Non possiamo deludere le aspettative dei giovani del meridione che credono in un futuro di crescita. In Irpinia e nel Sannio vivono al contrario nell’incertezza e ancor peggio nell’assistenzialismo. Bisogna essere in sinergia con tutti gli attori del territorio, istituzionali e non, – conclude Melchionna– per promuovere lo sviluppo e il progresso del nostro territorio considerato ancora entroterra,  zona interna”.

Secondo il Segretario Generale della Cisl Campania Doriana Buonavita “per vincere la sfida per il lavoro, la crescita e l’ occupazione, l’ unica strada è il confronto responsabile tra istituzioni, politica e parti sociali. Da tempo la Cisl rivendica  un “accordo sociale” a tutti i livelli che richiami ciascuno alle proprie responsabilità nella costruzione di risposte possibili e in tempi certi. Urgono scelte concrete che favoriscano la crescita economica e potere d’ acquisto delle famiglie campane intervenendo con risposte locali che riteniamo possibili soprattutto alla luce delle criticità del decretone su Reddito di cittadinanza e quota 100. Confidiamo molto per questo sulla ripresa di un dialogo con la Regione, puntando al dialogo ed al confronto  su tutte le scelte a partire da un piano per il lavoro per tutti, soprattutto per coloro che non beneficeranno del reddito di cittadinanza e per le famiglie che potranno non vedere più soddisfatte le loro esigenze. Bisogna restituire un senso al futuro delle persone- conclude Buonavita.

A concludere i lavori il Segretario Generale Aggiunto Cisl Nazionale Luigi Sbarra che sottolinea la chiusura del Governo al dialogo e alla condivisione su alcuni temi : “Oggi sarebbe il tempo di costruire, attraverso la concertazione, un nuovo e moderno patto sociale per l’economia, la crescita, il lavoro. Vediamo invece un tentativo di chiudersi e di evitare qualsiasi confronto. Abbiamo chiesto al presidente del Consiglio di acquisire le proposte della nostra piattaforma unitaria per cambiare la legge di bilancio, ma abbiamo visto che nulla di tutto questo si è realizzato. Grazie alle pressioni della Cisl  è stata prorogata la cassa integrazione straordinaria nelle aree di crisi complesse, consentendo di superare i limiti di durata introdotti dal Jobs Act. È stato prorogato, come da noi chiesto, il bonus Sud, che si affianca all’incentivo all’occupazione giovanile reso strutturale dalla legge di bilancio dello scorso anno. Far ritornare in agenda il tema della ricostruzione di un percorso di unità sindacale è importante! – prosegue Sbarra- Questo percorso deve partire dal basso, contaminare i luoghi di lavoro, parlare alle persone e ai sentimenti delle persone, e dal basso spingere verso l’alto. Abbiamo indicato le nostre priorità : infrastrutture, politiche industriali, riforma fiscale, Mezzogiorno, ammortizzatori sociali, investimenti nella scuola e nella formazione, ma non vediamo nulla di tutto questo, e i tavoli che ci avevano promesso non si aprono. Ecco perché torniamo in piazza per chiedere una svolta vera nella politica economica e finanziaria del governo- conclude Sbarra”.


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