Svimez: col nuovo federalismo a rischio l’unità del Paese. D’Amelio ne parlò al Quirinale

IL MEZZOGIORNO A RISCHIO ISOLAMENTO. "Di fronte alle richieste di autonomia avanzate dalle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, cui faranno seguito a ruota altre del Nord, è possibile che, in assenza di riforme costituzionali, inizi un percorso verso un sistema confederale, nel quale alcune Regioni si fanno Stato, cristallizzando diritti di cittadinanza diversi in aree del Paese differenti", scrive la Svimez, Un rischio di cui l Capo dello Stato parlò nell'ottobre scorso con la Presidente del Consiglio Regionale, Rosetta D'Amelio

Preoccupa da mesi il Quirinale l’allarme lanciato ora dalla Svimez, secondo cui “Unità d’Italia è a rischio con l’applicazione della autonomia differenziata”. Lo scorso 24 dicembre uno studio a tal proposito è stato pubblicato dalla Associazione per lo sviluppo industriale del Mezzogiorno. Ma la questione è nota alla politica da mesi, come dimostrano i colloqui al Quirinale tra la Presidente del Consiglio Regionale, Rosa D’Amelio (nelle vesti di rappresentante dei Consigli Regionali italiani) e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

“Di fronte alle richieste di autonomia avanzate dalle Regioni Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, cui faranno seguito a ruota altre del Nord, è possibile che, in assenza di riforme costituzionali, inizi un percorso verso un sistema confederale, nel quale alcune Regioni si fanno Stato, cristallizzando diritti di cittadinanza diversi in aree del Paese differenti”, ha spiegato la Svimez. “All’indomani della decisione del Governo dei giorni scorsi,la SVIMEZ rende nota un’analisi sul «federalismo differenziato», elaborata dal Presidente Adriano Giannola e dal Professor Gaetano Stornaiuolo della Federico II di Napoli,pubblicata sul numero 1-2 del 2018 della Rivista economica del Mezzogiorno edita dalla Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno. L’autonomia è da promuovere, sostiene lo studio, se è adeguatamente motivata e se aumenta l’efficacia e l’efficienza nell’uso delle risorse, senza compromettere il requisito di solidarietà nazionale”.

La preoccupazione per questo scenario era nota al Capo dello Stato, tanto che ne parlò alla D’Amelio, sondando attraverso il suo osservatorio interregionale quanto il problema fosse avvertito tra i consiglieri regionali e i governatori italiani.

Da sinistra: Giuseppe Provenzano, Vice Direttore della SVIMEZ, Luca Bianchi, Direttore della SVIMEZ, Barbara Lezzi, Ministro per il Sud, Adriano Giannola, Presidente della SVIMEZ;

“Con il nuovo federalismo le regioni del centro nord stanno abbandonando il resto del Paese: per il Mezzogiorno il rischio è un declino irreversibile e solitario”, il monito lanciato dalla presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, intervenuta al focus promosso dal Centro Studi Giuridici ed Economici dell’impresa Alta Irpinia, dal titolo “Una ragione per restare”. Di ritorno da Roma dove aveva conferito con il Presidente della Repubblica al Quirinale, la presidente D’Amelio condivise con la qualificata platea riunita nella Pinacoteca dell’Arte contemporanea di Teora, le preoccupazioni espresse al Capo dello Stato circa l’accelerazione in corso delle procedure per l’attivazione del cosiddetto “federalismo differenziato”.

Ora la Svimez, approfondendo la questione di una applicazione delle opportunità introdotte dalla modifica del Titolo V (della Costituzione Italiana, ratificata dal referendum del novembre 2001), conclude che senza attivare una serie di contrappesi questo meccanismo porterà alla disgregazione della Unità Nazionale. Di seguito l’analisi generale, in allegato lo studio elaborato dalla agenzia.

Il Presidente Sergio Mattarella riceve Rosa D’AMELIO, Presidente del Consiglio Regionale della Campania e Coordinatrice delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome.
(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

I RISCHI DEL FEDERALISMO DIFFERENZIATO. Rivolgendosi ai rappresentanti economici della provincia di Avellino, Rosetta D’Amelio sottolineò a Teora i rischi che l’improvviso blocco della crescita italiana rappresentano per le regioni meridionali. Una speranza è data, in controtendenza rispetto all’andamento generale fotografato dal Rapporto Svimez dalla Campania, che mostra un dinamismo importante e significativo nel contesto di un Sud d’Italia che deve imparare a fare sinergia. Nel concludere auspicò uno stretto raccordo fra il Governo centrale e le amministrazioni regionali perchè una via di uscita è ancora possibile. “Sono necessari investimenti di qualità, infrastrutture degne di questo nome e un programma nazionale che mira ad una migliora capacità della spesa delle risorse europee”.

INVESTIMENTI NEL MEZZOGIORNO FONDAMENTALI PER ARGINARE IL DECLINO. Sarà fondamentale, spiegò D’Amelio, concentrare energie e attenzione sull’ambiente, sulla formazione e puntare a elevare il grado di coscienza civica delle comunità, iniziando a dare risposte precise ai bisogni. Raccogliendo consensi nella platea presente, la presidente del consiglio regionale ha bocciato l’ipotesi di un reddito di cittadinanza spiegando che nella prima esperienza del laboratorio regionale campano 14 anni fa i risultati sono stati negativi. Tra gli spunti del suo intervento, la forte preoccupazione per i dati del Censis che prevede una desertificazione delle aree interne entro i prossimi 10 anni.


LEGGI ANCHE:

Il risveglio del Mezzogiorno decisivo per il Paese

ARTICOLI CORRELATI