Comune di Avellino, Cipriano: la sfida resta il cambiamento. Servono idee e persone di qualità

Il capogruppo uscente di Mai Più+ parla dei progetti futuri del movimento e delle priorità per la città.

Luca Cipriano

«Portare Avellino fuori dalla desolazione in cui è sprofondata, puntando sulla qualità delle proposte e delle persone». E’ l’obiettivo di Luca Cipriano e del movimento Mai Più+. Archiviata la consiliatura, si guarda al futuro e si pensa al prossimo appuntamento con le urne.

Cosa resta dell’esperienza amministrativa appena terminata?

«Senza dubbio la delusione di tanti avellinesi, me compreso, che hanno sostenuto le istanze di cambiamento ed invece hanno dovuto assistere ad una ridicola sceneggiata. Una amministrazione, quella di Ciampi e dei Cinque Stelle, incentrata su bugie, mistificazioni ed offese, che ha fatto perdere alla città tempo prezioso».

In tutte le amministrazioni che si sono susseguite da molti anni a questa parte, anche dello stesso segno politico, il tratto caratterizzante è stato sempre la presunta discontinuità con il passato. Sembrerebbe un paradosso.

«Il cambiamento non può essere soltanto uno slogan. Dall’enunciazione bisogna passare ai fatti. L’unico sindaco che ha realmente messo in pratica metodi amministrativi diversi rispetto al passato è stato Antonio Di Nunno. Giudico, comunque, positivamente anche la prima parte della gestione Galasso. Buio come la notte fonda, invece, il mandato di Foti. Questo inizio dell’esperienza Ciampi è stato connotato dal nulla politico ed amministrativo».

Quale sarà la sfida che dovrà affrontare il nuovo governo cittadino?

«La sfida resta il cambiamento. L’obiettivo è portare Avellino fuori dalla desolazione in cui è sprofondata, fino a raggiungere il fondo della classifica della qualità della vita in Italia. Finora non ci sono state novità. La parola d’ordine dovrà essere “fare”. Serve concretezza, a partire dai servizi ai cittadini, alla gestione dei lavori pubblici».

Da dove intende ripartire Luca Cipriano?

«Dall’impegno e dalla passione per la nostra città. La politica non è solo polemiche velenose, ma anche un’opportunità di sentirsi ed essere partecipi delle sorti della comunità nella quale viviamo, contribuendo al suo rilancio. Ripartiamo, quindi da Mai Più+ con lo slogan: mai più amministratori incapaci e mediocri. La nostra spinta più forte è che non ci rassegniamo all’idea di dover vivere in una città ridotta così male. Abbiamo la speranza e crediamo che, nonostante tutto, vi siano ancora le condizioni per invertire la rotta».

Un nodo centrale, dunque, è il ricambio della classe dirigente.

«Tutto si gioca sulla qualità delle proposte e delle persone. Il tentativo dei Cinque Stelle si è risolto unicamente nella sostituzione della vecchia classe dirigente che ha governato per 40 anni, per lo più male, con l’improvvisazione ed il poltronismo. In 5 mesi hanno cercato di occupare ogni postazione disponibile. Il problema è quindi più che mai attuale. Ma la risposta non può venire dai partiti, né tantomeno dai populisti. Serve il contributo delle migliori intelligenze ed energie della città, facendo in modo che non prevalga la voglia di restare in disparte».

Senza numeri, lo abbiamo visto, non si può governare. In che modo bisogna fare i conti con il consenso?

«Penso che non si debbano inseguire i portatori di voti, ma compiere scelte coraggiose, lasciandosi alle spalle vecchie logiche. Dobbiamo scommettere sui portatori di idee, sulla forza di un disegno lungimirante e su proposte attuabili. Questa è più che mai la stagione del civismo. Siamo pronti a confrontarci ed allargare il perimetro del nostro progetto».

L’avversario da battere resta il Movimento Cinque Stelle, nonostante la prova amministrativa infelice offerta?

«Non credo ai proclami autoreferenziali dei parlamentari del M5S. E nemmeno loro credono realmente a ciò che dicono. E’ soltanto un espediente per caricare chi li segue. L’amministrazione dei grillini è stata piuttosto un incidente di percorso. Un fortunoso caso, dovuto ad una serie di congiunture. Ma hanno sciupato l’opportunità avuta. Sono implosi sotto i colpi delle lotte intestine. Chiunque dovessero candidare avrà comunque un problema».

Quale?

«Sarà un candidato senza autonomia. Dovrà prendere ordini da Carlo Sibilia ed eseguire le direttive del Movimento. Significa calpestare la propria dignità. Come si può fare affidamento su un sindaco del genere? Non può decidere nulla da solo, deve chiedere il permesso, proprio come Ciampi. Sarebbe un’ipoteca pesante per la città. Benché all’ex primo cittadino riconosca onestà e mitezza caratteriale, non posso che constatare che sia diventato uno strumento in mani altrui. Non ha fatto valere il proprio ruolo».

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