Provincia, Di Guglielmo: Pd aperto al confronto. D’Angelis: Popolari disponibili a collaborare

Il segretario dei Democratici assicura che non c'è alcuna retromarcia rispetto alle posizioni assunte in direzione: restiamo alternativi alla destra. Il sindaco di Cairano rivendica il ruolo dei consiglieri, lanciando un messaggio: nè arroccamenti, nè rincorsa alle deleghe.

La sede della Provincia di Avellino, ente che partecipa al 100 per cento il capitale di Irpiniambiente spa

«Nessuna retromarcia, il Pd resta impegnato nella costruzione di un centrosinistra, credibile, ampio, rinnovato nelle idee, nei contenuti, nelle proposte e nei protagonisti che possa presentarsi come un’alternativa credibile, forte e vincente alle destre e ai populismi, in Irpinia come in tutto il Paese». Il segretario provinciale dei Democratici, Giuseppe Di Guglielmo, precisa a Nuova Irpinia la linea del partito e del gruppo consiliare di Palazzo Caracciolo, emersa durante il faccia a faccia con gli eletti.

«La riunione dell’altro giorno – prosegue il dirigente – tenutasi in federazione provinciale con i consiglieri democratici è stata utile per segnare l’inizio di un cammino naturale all’interno di un partito che dialoga e si confronta con i suoi rappresentanti eletti nelle istituzioni».

Vengono poi evidenziati i tratti salienti del percorso avviato: «Innanzitutto è stata rimarcata l’unità del partito nell’agire all’interno delle istituzioni. Nessuna defezione e nessun trasformismo. I nostri consiglieri agiranno sempre come gruppo Pd e trovando la migliore strada per far vivere i valori democratici anche nell’ente Provincia. Il Pd è alternativo alle destre per sua stessa natura».

Giuseppe Di Guglielmo, segretario provinciale del Pd Avellino

Di Guglielmo, quindi, chiarisce l’orizzonte entro il quale intende muoversi la rappresentanza di via Tagliamento: «Consci che la Provincia di oggi sia per gli amministratori un organo al quale far riferimento nell’azione quotidiana e convinti che non vadano mai confusi i piani politici con quelli istituzionali, abbiamo deciso, insieme con i consiglieri del gruppo Pd, di tenere una linea di sano confronto istituzionale nell’ente, senza di certo venir meno al nostro ruolo di rappresentanza di quei tanti sindaci e tanti consiglieri comunali che hanno scelto di riporre nel nostro progetto la loro fiducia».

Luigi d’Angelis, sindaco di Cairano e Consigliere provinciale di Avellino

Intanto, tra le fila dei Popolari si attende che il presidente della Provincia, Domenico Biancardi, compia il primo passo, illustrando la strategia di governo, come spiega il sindaco di Cairano e consigliere provinciale, Luigi D’Angelis: «Ancora non sappiamo cosa intenderà fare, se non tramite le dichiarazioni di stampa. A prescindere dalle sue scelte, tutti i consiglieri hanno un ruolo che non può che essere riconosciuto. Rappresentiamo il territorio. I voti espressi da ogni amministratore, infatti, sono due, per il presidente e per i consiglieri».

Un concetto che il primo cittadino sottolinea: «Già c’è un vulnus tra cittadini ed eletti, determinato dalla norma che regolamenta le elezioni provinciali, che esclude i primi dal processo decisionale. Sarebbe grave se fosse delegittimata la funzione dei consiglieri. Ma spero e sono convinto che non accadrà».

L’esponente dei Popolari, insomma, mette in chiaro che i consiglieri rivendicheranno comunque il proprio spazio. Una posizione nata probabilmente anche sulla scorta della decisione di Biancardi di lasciare ai margini Pd e Popolari, coinvolgendo nell’azione di governo e nella assegnazione delle deleghe esclusivamente gli eletti delle tre liste che hanno sostenuto la sua candidatura: Moderati (Forza Italia), Prima gli Irpini – Lega e Proposta civica per l’Irpinia. «Il presidente – afferma D’Angelis – ha una maggioranza ibrida. Prendiamo atto che intende operare con una solidarietà parziale, anche se secondo noi la Provincia è un ente nel quale non è possibile creare una distinzione tra maggioranza e opposizione. In ogni caso, non faremo mancare il nostro contributo in termini di proposte e, all’occorrenza, sapremo assumere anche posizioni critiche. Una valutazione più precisa potrà esserci soltanto dopo il confronto in aula».

In definitiva, i Popolari sono disponibili ad una collaborazione istituzionale sugli interventi da mettere in campo, anche senza incarichi, purché vi sia un segnale di disponibilità da parte del presidente: «Non siamo arroccati, né in cerca di deleghe».


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