IIA, il Governo: 700 milioni in 3 anni per nuovi bus. Crippa: Busitalia e Leonardo entrano

ALTRI 250 MILIONI TRA IL 2023 e il 2033. Il Sottosegretario alle Infrastrutture interviene dopo l'aut aut dell'ad Roberto Del Rosso per dissipare i dubbi sugli investitori: «Ferrovie dello Stato non si tirerà indietro. Stiamo redigendo il piano strategico per la mobilità pubblica»

Il Ministero dello Sviluppo Economico blinda l’intesa con Ferrovie dello Stato e Leonardo sulla IIA e annuncia un investimento massiccio per nuovo parco mezzi del trasporto pubblico nazionale. Settecento milioni dal 2019 al 2022 e altri 250 milioni nei dieci anni successivi. Il Governo prepara il Piano strategico per la Mobilità. A darne comunicazione il sottosegretario allo Sviluppo Economico Davide Crippa.

La Sede a Roma di Ferrovie dello Stato

La notizia è stata divulgata nella giornata odierna tra lo scetticismo degli operai e l’incredulità dell’opinione pubblica. “Il Mercato per l’Industria Italiana Autobus c’è”, afferma Crippa. Così come dichiara che “per il Governo è tutto confermato” rispetto a quanto emerso nell’ultimo incontro al Mise la settimana scorsa. Rispetto poi all’assemblea dei soci, il sottosegretario parla di “messaggio aut aut sul destino dell’azienda e cioè dar corso alla ricapitalizzazione entro il 21 novembre”.

Viene ribadita l’attenzione del Ministero rispetto alle sorti e ai destini dei due stabilimenti. “Le novita’ che si sono riscontrate riguardano il quadro della futura compagine societaria, che potrà, laddove si sviluppassero le intenzioni manifestate in sede ministeriale, rilanciare l’azienda, mettendola in sicurezza, sia relativamente ai livelli occupazionali che nella propria produzione di autobus”.

In sostanza il Governo pare dire agli azionisti in campo di puntare sulla scommessa. Perchè il mercato si aprirà al settore con importanti richieste di produzione. Nella nota pubblica è riaffermato quanto emerso all’ultimo tavolo tenuto al Mise. L’impegno cioè di Invitalia, Busitalia e Leonardo. Ad oggi non ci sono notizie diverse. Scritte e deliberate, sebbene le ipotesi e i pensieri dei dipendenti ormai ormeggiano altrove. Perchè gli operai che hanno sempre sostenuto le redini di Stefano del Rosso, adesso guardano ai fatti. Che di colpo hanno preso una piega diversa. Ovvero l’IIA ha dichiarato non poter pagare le stipendialità di ottobre e il 31 dicembre scade la cassa integrazione. Giovedi lo sciopero di otto ore dei lavoratori. Una conseguenza e una decisione che mai avrebbero voluto prendere e che ha fatto ripiombare la memoria a momenti storici duri e bui quando madre Fiat chiuse di colpo. E lo sciopero servì a poco.

Molti operai sono delusi. Realmente. Tanti hanno scelto un comprensibilissimo silenzio dettato dall’evolversi di una situazione a dir poco “mortificante”, per dirla con parole di Silvia Curcio della Fiom. Forse per la prima volta crolla la fiducia dei dipendenti nella persona di Stefano Del Rosso. Colui che, a detta di alcuni, ha pur rappresentato l’unica scialuppa di salvataggio degli ultimi anni.

L’auspicio è che alle dichiarazioni seguano i fatti ma soprattutto scelte chiare e scritte da parte dei soci che hanno manifestato interesse.

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