Provincia, dal Pd di Montoro appello al voto per Vignola

Il segretario del Circolo dei Democratici Alfredo Galdieri fa gli auguri al candidato presidente della Provincia Michele Vignola e auspica unità e regole nel partito

«Domani si voterà per il Consiglio e il Presidente della Provincia di Avellino. Mi sento di fare il mio personale in bocca al lupo al candidato presidente Michele Vignola e a Paola Guarino candidata consigliere, un augurio dettato dalla conoscenza personale e dal fatto che rappresentano in questo momento la mia terra nel mio partito», scrive il segretario del Circolo Pd di Montoro, Alfredo Galdieri.

Ingresso alla sede nazionale del Partito Democratico al Nazareno

«Mi sento da segretario locale di fermarmi rispetto ad altre riflessioni», aggiunge, esprimendo rammarico per un turno elettorale che non coinvolgerà i cittadini. «Purtroppo quella della Provincia è un elezione di secondo livello e si pagano tutte le storture che il nostro partito ha al suo interno. Se fosse stata un’elezione diretta la sfida sarebbe stata molto più ardua», si legge nella sua riflessione.

«Credo che siano più importanti contenitore e contenuti, siano più importanti i percorsi e le regole. Il segretario provinciale ha la mia totale fiducia in quanto oggi le condizioni al contorno non permettevano alcun tipo di movimentazione diversa. Condizioni legate ad un congresso provinciale che purtroppo porta con se tutti i problemi che lo hanno connotato, e spesso mi chiedo se i famosi capocorrente non abbiamo solo interesse a mantenere uno status quo (questo lo hanno dimostrato in questa fase TUTTI, in questo c’è forte unità)», Per questo, prosegue, «i problemi legati a territori i cui sindaci, consiglieri e assessori sono iscritti al PD come si è iscritti ad un circolo di caccia e pesca ma non appartenenti ad una comunità, rapporto paradossale quello degli amministratori e dei segretari di circolo con promiscuità pericolosa di ruoli e funzioni».

Per Galdieri si registra «la difficoltà di accettare connotazione e vita democratica di quello che dovrebbe essere prima di tutto una famiglia politica». Tutto ciò credo «sia dovuto in primo luogo alle liste territoriali che hanno perso la sana abitudine di avere la connotazione politica». E spiega con un esempio: sarebbe come se «da tesserato dell’Us Avellino scendessi in campo con la maglia della Salernitana, solo perchè mi sento Maradona e le partite le faccio vincere io (scusate il paragone ma credo che sia quello corretto)».

La sede della amministrazione provinciale di Avellino nello storico Palazzo Caracciolo di piazza Libertà

E allora, argomenta il segretario del Circolo del Pd di Montoro, «non può essere la scelta dei candidati alle provinciali o le stesse candidature a far sentire questo o quello in condizione di sentirsi politicamente corretto da poter attaccare il segretario locale come quello provinciale, perchè oggi paghiamo semplicemente quello che ognuno di noi (tutti ) abbiamo seminato». Perchè, si chiede, «come si fa a chiedere assemblee o legittimazione politica, se non si partecipa quando convocati? Come si fa a darsi legittimazione politica se le scelte non sono avvenute in base territoriale ma meramente in base amministrativa?».

E conclude: «E allora da buona famiglia è giusto compattarsi e impegnarsi per la propria squadra, è giusto fare il tifo per la propria terra. Ma che questo sia solo un inizio di un percorso dove il risultato non è la vittoria a tutti i costi ma la riscoperta di un amore per gli ideali del centrosinistra, la riscoperta delle regole e della capacità di accettarle, ma soprattutto la responsabilità di accettare la democrazia».

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