Alto Calore, Comuni riuniti in Ufita. Ariano decide in Consiglio

SINDACI AL BIVIO SULLA GESTIONE PUBBLICA DELL'ACQUA. L'amministratore unico di Alto Calore Servizi SpA ieri a Grottaminarda per raccogliere consensi rispetto alla ricapitalizzazione della società.

Confronto in Valle Ufita sull’Alto Calore Servizi ieri pomeriggio. L’amministratore unico Michelangelo Ciarcia a Grottaminarda ieri. Motivo della visita, l’incontro con i sindaci dell’area per testare la collaborazione dei Comuni rispetto al piano di risanamento conti dell’azienda Alto Calore.

Una ventina gli amministratori invitati. Presenti circa la metà. Michelangelo Ciarcia ha ripresentato il piano di risanamento e ai presenti ha chiesto uno “sforzo” economico per l’aumento di capitale pro quota. Tra i presenti “di peso” nel senso che potrebbero essere influenti rispetto agli altri Comuni, Ariano Irpino e la stessa Grottaminarda. Poi Bonito, Villanova del Battista, Flumeri, Castel Baronia, Zungoli.

Il piano di risanamento è stato proposto dall’ex presidente Lello De Stefano lo scorso luglio. Sempre in piena estate a De Stefano è subentrato Ciarcia, ex tesoriere del Pd. Il piano è stato approvato a fine luglio e prevede un aumento di capitale di circa 25milioni di euro. Una cifra importante che impegna severamente i Comuni che, si sa, in fatto di conti hanno vita dura.

Ciarcia ha sottolineato l’importanza e la necessità di un fronte comune in sostegno dell’azienda. Diversamente la SpA incorrerebbe nello scioglimento e quindi nella probabile privatizzazione del servizio idrico, considerato l’obbligo dell’Ente Regionale di procedere con una gara europea. La partita entro fine anno dovrebbe chiudersi. Questo l’auspicio. La situazione rimane delicata.

In quel dello scorso luglio il sindaco di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta scelse di astenersi dal voto sia rispetto al piano che rispetto alla nomina di Ciarcia. Oggi invece è arrivato il momento di votare per stabilire se mantenere in capo ai sindaci la gestione e il controllo del servizio idrico integrato, lasciando voce in capitolo alle comunità locali oppure affrontare il rischio di una gara di livello europeo che metterebbe in gioco i colossi del settore, anche esteri.

Ad oggi quel che emerge in Valle Ufita è una siccità di denari per i Comuni e un malcelato tentennamento rispetto al giudizio di “opportunità” del piano. Quel che è emerso (oltre ai fondi mancanti) è un consenso al piano non proprio convinto, in particolare per la situazione complessa dei conti nei singoli enti locali, fermo restando che il debito dell’Alro Calore resta comunque un nodo da sciogliere. La strada appare obbligata, nella indisponibilità di una alternativa. In merito nello scorso fine settimana il Comune di Ariano, in sede consiliare, rinviò la decisione ultima riservandosi di approfondire il tema con il vertice aziendale. Ieri pomeriggio a Grottaminarda tutti i partecipanti si sono riservati discuterne ancora. Cercare di capire conti alla mano quel che si può fare. Nei prossimi giorni Ariano tornerà in aula per votare nel merito.

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