«La Fca deve restare in Italia», Fiom: la politica si unisca per questa battaglia

CONFRONTO DAVANTI AI CANCELLI. Questa mattina l'assemblea della Fiom Cgil davanti ai cancelli degli stabilimenti di Pratola Serra, alla presenza delle maestranze, dell'On. Maria Pallini, dei consiglieri regionali Maurizio Petracca e Francesco Todisco, oltre al consigliere comunale di Pratola Serra

La Fca di Pratola Serra potrebbe adeguarsi ad una riconversione della produzione: dai motori diesel a business core dei motori elettrificati, sia ibridi che elettrici. Per i prossimi anni infatti, l’azienda prevede il lancio di un gran numero di progetti elettrificati che, progressivamente, andranno a sostituire i motori diesel venduti oggi in Europa. La strategia del gruppo si ritiene infatti acquisita e ampiamente illustrata dal piano industriale licenziato a giugno, ma nella manovra di riconversione, i singoli stabilimenti non hanno notizie ufficiali.

Al contrario, i circa mille e 800 dipendenti di Pratola Serra sono stati informati sull’apertura di quattro giorni di cassa integrazione legati al costante calo della produzione in Italia registrato in questi mesi. Una procedura che le maestranze considerano anomala alla luce delle prospettive di crescita produttiva registrata nei mesi precedenti.

IL MONITO ALLE FORZE POLITICHE. “La politica deve fare la sua parte” tuona Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom Cgil che questa mattina è intervenuto davanti agli stabilimenti della FCA. “C’è un problema sullo stabilimento di Pratola Serra, e mi rivolgo alla Regione e al Governo: le differenze politiche che giustamente fanno parte della dialettica democratica devono continuare ad esserci, ma sull’obiettivo da raggiungere serve l’unità. Su questo stabilimento bisogna costruire una vertenza di carattere unitario. Questa assemblea non abbiamo deciso di farla da soli, la convocazione è arrivata a tutti” continua. Davanti ai cancelli, le maestranze sono state raggiunte dall’On. Maria Pallini del Movimento 5Stelle, dai consiglieri regionali Maurizio Petracca e Francesco Todisco, e da un consigliere comunale di Pratola Serra. Ognuno di loro ha preso impegni nell’ambito del proprio ruolo e per le proprie competenze.

“Spero che da domani lavoriamo tutti insieme, anche quelli non presenti oggi” ha sottolineato il segretario nazionale. “In questo momento lo stabilimento di Pratola Serra ha un problema di carattere strategico: c’è un calo strutturale della vendita di auto diesel in Europa, e alcune regioni del nostro Paese stanno impedendo ai motori diesel di circolare sul proprio territorio regionale. Ma se una persona deve comprare la macchina, e domani non la può vedere sul mercato secondario perchè gli sarà impedito non può circolare, non vedo perchè dovrebbe comprarla”.

FCA AL BIVIO SU MAGNETI MARELLI. Di qui i grandi punti interrogativi posti dalla Fiom e illustrati in assemblea, che ad oggi sono fonte di grande preoccupazione per il futuro degli stabilimenti italiani impegnati nel comparto e che fanno capo al gruppo Fiat Chrysler. “Se il gruppo dovesse vendere la Magneti Marelli- che oggi detiene la tecnologia per fare il motore elettrico- al Calsonic Kansei, colosso giapponese, che futuro hanno gli stabilimenti italiani dal punto di vista tecnologico e della produzione dei motori elettrici?” chiede De Palma. “Nel futuro c’è anche un’altra prospettiva  di cui tenere conto. Se produci ibrido avrai bisogno di motori elettrici e motori endotermici” argomenta. “In futuro, i motori endotermici che sanno montati sui nuovi modelli in prodotti in italia, dove saranno prodotti? Non vorrei che ci fosse il rischio di assistere alla delocalizzazione della produzione dei motori in Polonia. Per questo chiediamo all’azienda di fare chiarezza sul piano: vogliamo sapere che tipo di motori saranno prodotti in italia, quali nello stabilimento di Termoli e quali nello stabilimento di Pratola Serra”.

LA FIOM A CENTO. Intanto nella giornata di domani 16 ottobre, la Fiom sarà impegnata in un’assemblea convocata dallo stabilimento della VM Motori di Cento, nel ferrarese, dove si producono motori diesel di più alta cilindrata. La Fca ha convocato le maestranze e i sindacati in quanto nelle prossime settimane i lavoratori avranno di nuovo un aumento del contratto di solidarietà.


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