Povertà, il Comune di Flumeri dice sì al Patto di Assisi

La Regione Campania ha sottoscritto la "Carta dei sindaci solidali per la povertà". L'Intesa verrà estesa a tutti i Comuni. Flumeri, in linea con la visione di don Sturzo, dichiara di adoperarsi

Flumeri “Comune francescano”. Non c’è ancora la richiesta, né tantomeno il riconoscimento simbolico. Ma ci sarà perchè ci sono i fatti. L’amministrazione comunale, di rientro da Assisi, dichiara volere aderire alla “Carta dei Sindaci della Campania – solidali per la povertà”.

Approvato lo schema di Protocollo d’Intesa tra l’Ente Regione e il Sacro Convento d’Assisi. L’atto è parte integrante della partecipazione regionale ai festeggiamenti del 4 ottobre. La giornata dedicata a San Francesco, patrono d’Italia, ha visto il coinvolgimento di molti sindaci irpini. L’iniziativa è partita dall’invito della città di Assisi a donare l’olio per alimentare la lampada votiva sulla tomba del santo. La partecipazione regionale è stata massiccia e il coinvolgimento delle istituzioni adesso è chiamato ad andare oltre la giornata del 4 ottobre.

Angelo Lanza, sindaco di Flumeri

Da Assisi è partito l’invito a tutti i sindaci a poter collaborare per contrastare e la povertà e la sofferenza delle persone indigenti. Un monito che punta ad interventi  ramificati sul territorio. A quelle situazioni di degrado esistenziale ed economico presenti in ogni città o paese.

Tra i Comuni che hanno presenziato gli appuntamenti religiosi ad Assisi, Flumeri s’impegna nell’adesione. “Non abbiamo ancora sottoscritto nulla – afferma il sindaco Angelo Lanza – però sappiamo del documento che mi riservo di leggere”. Tuttavia il primo cittadino dichiara di aderire al Protocollo perché di fatto già da tempo “cerchiamo di intervenire, per quanto nelle nostre possibilità, su situazioni familiari di particolare difficoltà economico”. Afferma il sindaco e prosegue, “a volte come primo cittadino mi chiedo qual è il confine tra carità e competenze. Perché nei fatti noi non potremmo elargire contributi e spesso andiamo a forzare i bilanci. Solo che di fronte magari a qualche famiglia che necessità di acquisto libri e corredo scolastico perché inoccupata e priva di reddito alcuno, cerchiamo di provvedere”.

Una povertà interna, della “porta accanto”. Quella lontana dagli obiettivi delle Ong e dai focolai internazionali di guerre e quindi, di fame. Una realtà altra, forse meno dura di quanto accade in alcuni continenti sottosviluppati, ma ugualmente in disagio per il fabbisogno alimentare. Situazioni in cui manca risposta ai bisogni essenziali. Ci sono a Flumeri e in ogni Comune.

“Come area popolare cui mi ispiro – afferma Lanza – faccio riferimento alla visione di don Luigi Sturzo e ho nel sangue una visione cristiana della politica. Cioè, insieme alla mia squadra, sono aperto alle necessità che ogni giorno ci vengono presentate. Abbiamo stanziato somme per anziani quando il necessario non era totalmente coperto dal Piano di Zona Sociale  A1 che ovviamente interviene ma a volte, purtroppo, non basta”.

Il primo cittadino allo stato ha già le carte in regola per dirsi “Comune Francescano”. Mancano solo gli adempimenti burocratici e la comunicazione al Sacro Convento d’Assisi. Che, come da accordi, il tutto deve aversi dopo la stipula del protocollo tra Regione e l’ente religioso.

Aperti all’altro anche molti degli altri comuni irpini che comunque si riservano di capire bene prima dove e come attingere piccole cifre da destinare a famiglie che versano in particolari condizioni di indigenza.

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