Compsa risorgerà come parco. Si fa avanti una cooperativa del posto

L'Università tedesca ha presentato un programma di scavi, ma una cooperativa del territorio intende amministrare i beni del parco archeologico e ambientale e costruire intono al parco un grande attrattore culturale per tutta la provincia

La cooperativa sociale Opportunity More presieduta da Gerardo Chiancone si fa avanti per la gestione del parco archeologico di Conza della Campania e per realizzare un ambizioso progetto di marketing turistico che mira a fare della vecchia Compsa uno dei grandi attrattori culturali della provincia di Avellino.

L’abitato post teremoto sovrasta il parco

“Attendiamo la pubblicazione di un nuovo bando da parte dell’amministrazione comunale, per verificare l’onere che il Comune vuole affidare al gestore e le possibilità per noi di realizzare il nostro progetto per Conza” annuncia Chiancone. Un primo bando di gara licenziato dal Comune per affidare la gestione del sito risale all’aprile scorso- giunta Cappiello, ma la seduta andò deserta. In qualità di proprietario del parco, il Comune confermava di “non essere in possesso delle risorse umane per poter gestire proficuamente i siti e le strutture presenti nel parco; pertanto ha previsto di concedere in uso l’area da destinare ad utilizzo di associazioni senza fini di lucro che operano in Zona con scopi culturali, assistenziali, sociali e/o aggregativi (attività del tempo libero). L’obiettivo della concessione è di favorire l’aggregazione e la socializzazione dei cittadini in zona attraverso iniziative con valenza sociale, culturale e di intrattenimento” si legge nella narrativa.

Parco archeologico di Conza della Campania

Oggi la cooperativa intende valutare l’esistenza o meno delle condizioni per avanzare la proposta di una joint venture, oppure di concorrere come partecipata per la gestione di uno dei siti archeologici più importanti della provincia, che attende una opportuna campagna di scavo e la giusta dignità dei grandi attrattori culturali d’Irpinia.

L’investimento per mettere a norma il sito e consentire la riapertura del cancello non è da poco, mentre si stima in cifre a diversi zeri, l’investimento necessario per aprire una campagna di scavo. “Sono necessari 50mila euro per rendere il sito fruibile” spiega il presidente di Opportunity more. “E’ necessario rendere il percorso fruibile, ripristinarlo dalla vegetazione, sostituire i ponteggi di legno con ponteggi in ferro, agevolare l’ingresso nella chiesa, e sostituire i corrimano di legno che oggi sono deteriorati. Altra storia è invece aprire una seria campagna di scavo, che guarda non solo alla città romana sommersa per secoli, ma anche ai resti del sisma del 1980: ci sono case ancora in piedi, ma anche un intero castello da tirare fuori, e altri reperti archeologici. L’investimento qui è davvero impegnativo e ammonta a 2milioni di euro”.

Abitato visto dall’alto

La proposta di gestione da parte della cooperativa però, non prevede anche la messa a norma, di cui si dovrebbe invece fare carico il Comune. La cooperativa infatti resta in attesa di un pronunciamento dell’esecutivo guidato da Luigi Ciccone e disegna- cartina geografica alla mano- le prospettive turistiche dell’area. Osservato speciale è il parco archeologico di Mirabella Eclano (oggetto di una campagna di scavo dell’Università inglese), che è riuscito ad attrarre sponsor privati, proprio come nel caso del Colosseo a Roma adottato da Della Valle; e il suo areale è oggetto d’interesse delle cantine vitivinicole più illustri della provincia. Anche Conza ha lo stesso potenziale, inespresso. “La collina che separa il parco archeolgico dal lago è ricca di ulivi e vigneti che possono essere ripresi” conferma Chiancone. “Si tratta senza dubbio di una prospettiva interessante che siamo pronti a trasformare in progettualità. Con la campagna di scavo in fase di autorizzazione da parte della Soprintendenza e le nostre idee, siamo certi di poter dare un futuro al sito” conclude.

Parco Archeologico

Infatti fra le concessioni di scavo pubblicate per il 2018 dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Salerno e Avellino insiste quella affidata all’Università tedesca di Tubingen, la Eberhard Karls Universität – Institut für Klassiche Arcahäologie sul parco archeologico di Conza della Campania.

Gli scavi del “Centro storico ante sisma 1980” hanno avuto il parere preliminare positivo da parte della Soprintendenza, e si attende l’approvazione del progetto esecutivo, per aprire materialmente “il cantiere di scavo” e consentire agli studenti tedeschi l’allestimento di un laboratorio di studio sul campo.


LEGGI ANCHE Beni archeologici, pochi soldi disponibili Il patrimonio resta sotto l’Irpinia


Un abitato risalente al sisma del 1980 che svetta su largo Croce

Così oltre all’ingresso di studiosi, che potranno contribuire a tirare fuori la città sommersa e tutti gli elementi utili a soddisfare la fame atavica della ricerca del passato, un altro spiraglio di luce penetra dalla cancellata grande: la possibilità di riaprire il sito e pianificare una politica di marketing turistico integrato alle ambizioni di faro culturale dell’Irpinia d’oriente. Il sito oggi è la base di una strategia turistica di grande rilevanza, che guarda alle suggestioni legate al sisma del 1980 e il sacrificio dei conzani che hanno rinunciato alle radici per trasferirsi a valle; al recupero dell’Oasi del Wwf, alla riqualificazione della stazione ferroviaria. Senza contare la capacità di costruire una ragnatela di ganci con altri attrattori, a partire dalle vie della fede di Caposele.

ARTICOLI CORRELATI