Violenza sulle donne, 625 casi registrati in Campania.
Primo report dell’Osservatorio

La presidente Rosaria Bruno sottoscrive nuovi protocolli d'intesa con l'Ordine dei Giornalisti della Campania, con il sindacato dei Giornalisti e con il Centro Dafne; e propone al sindaco di Napoli Luigi De Magistris l'installazione della panchina rossa allo stadio San Paolo di Napoli

L’Osservatorio campano sul fenomeno della violenza delle donne lavora alla banca dati trasversale e chiede a De Magistris l’installazione della panchina rossa allo Stadio San Paolo di Napoli, come simbolo di apertura ad una nuova cultura del rispetto, declinata ai valori dello sport fino al rispetto della parità di genere. L’organismo di controllo del Consiglio Regionale licenzia il primo report semestrale di attività, e presenta sotto forma di numeri e percentuali, la necessità di creare un software per la rilevazione dei dati con una integrazione degli ambiti sanitari, economici, culturali e sociali. Per questo, in occasione della giornata di divulgazione promossa nella sala Nassiriya del Consiglio Regionale, la presidente Rosaria Bruno ha annunciato la stesura di una trama di relazioni e protocolli d’intesa con tutte le categorie professionali esposte sul fenomeno del femminicidio.

Al fianco della presidente Rosaria Bruno sono intervenuti Loredana Raia, consigliera regionale con delega alle pari opportunità, la vice presidente dell’Osservatorio Maria Argenzo, Ottavio Lucarelli, presidente del Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Claudio Silvestri, segretario del sindacato unitario dei giornalisti della Campania, Ciro Verdoliva, direttore generale del Cardarelli di Napoli, Elvira Reale, coordinatrice del Centro Dafne e Chiara Marciani, assessore alle Pari Opportunità della Regione Campania. Numeroso il pubblico in sala, che ha visto la presenza del direttore sanitario dell’ospedale Criscuoli di Sant’Angelo dei Lombardi, della dirigente sociologa del Centro Antiviolenza altirpino Patrizia Delli Gatti, del direttore sanitario dell’Asl di Avellino Emily Vozzella, di una rappresentanza della Consulta delle Donne di Lioni, del sindaco di Grottaminarda Angelo Cobino, del presidente della Società Italiana di Nefrologia Giovambattista Capasso, il presidente dell’Osservatorio di Vittimologia Ferdinando Tramontano, ed altri.

La prima attività di monitoraggio e osservazione da parte dell’organismo ha riguardato l’ambito sanitario, con un censimento dei percorsi per le donne che subiscono violenza nei pronto soccorso. Ad Avellino hanno risposto i presidi di Ariano, Sant’Angelo dei Lombardi, Solofra e l’azienda ospedaliera Moscati. Le schede di rilevazione delle informazioni e dei dati è stata inviata a 47 presidi: di questi, 25 hanno risposto al censimento, mentre 22 risultano assenti. Tra quelli che hanno risposto al quesito, inoltre, risulta che il percorso per le donne che subiscono violenza è attivo solo in 12 pronto soccorso (in provincia di Avellino soltanto al Criscuoli e al Landolfi).

In Campania da gennaio 2017 a giugno 2017 sono state refertate come vittime di violenza 625 donne. Di queste, 541 sono italiane e 39 straniere. 593 con un’età superiore a 18 anni, mentre 32 sono minorenni. Il 58,6 per cento ha avuto una prognosi da 2 a 7 giorni, e il 5,1% una prognosi oltre i 20 giorni. Il 49,6 % ha dichiarato di avere subito un’aggressione, e il 29,8% indica traumi o lesioni. 430 donne hanno dichiarato la violenza fisica, e 180 quella psicologica e verbale. Soltanto il 3,7% ha riferito minacce di morte, e la stessa percentuale riferisce della presenza di minori. Il 51,5% ammette in pronto soccorso di conoscere l’autore della violenza, e il 17,7% identifica l’autore come il partner o l’ex partner; ma ammonta all’1,5 la percentuale che indica come autore un collega o il datore di lavoro. Sono 177 le donne vittime di violenza che sono state inviate ad altri interventi ospedalieri per consulenza ‘psico-sociale’; mentre ammontano a 240, i casi delle donne che sono state inviate alle forze dell’ordine, a 106 le donne inviate ai centri di violenza territoriali e 82 ad altri servizi.

Nel report licenziato dall’osservatorio, inoltre, emergono le criticità della rete territoriale antiviolenza, che non risulta collegata con le strutture sanitarie, nonostante i protocolli d’intesa siglati. Altra criticità emersa, è la mancanza di figure professionali formate nei percorsi di tutela attivati presso i pronto soccorso.


I dati relativi alla provincia di Avellino


Dopo il monitoraggio nei presidi ospedalieri, che vedrà nei prossimi mesi il coinvolgimento dei centri antiviolenza territoriali, associazioni, sportelli tematici e consultori, l’Osservatorio regionale annuncia l’affiancamento all’Ordine dei giornalisti della Campania per intervenire sul linguaggio e sulla comunicazione. Il protocollo d’intesa siglato con il presidente dell’Ordine regionale Ottavio Lucarelli e con il sindacato dei giornalisti, mira ad accompagnare una rivoluzione culturale che tragga spunto proprio dalla comunicazione.

Il rapporto licenziato dalla struttura infatti, ha dimostrato- attraverso la proiezione di un video- come il substrato culturale e sociale dell’Italia intera sia contaminato da messaggi alterati e diseducativi che incidono nelle relazioni interpersonali. Sono stati evidenziati con sottotitoli alcuni testi di canzoni di celebri cantautori italiani, che affidano alla musica parole di violenza e prevaricazioni. Da “La donna è mobile” tratta dal Rigoletto di Verdi, fino a “Bella stronza” di Marco Masini, passando per Vasco Rossi.

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