La Presidente del Consiglio Regionale, Rosa D'Amelio accanto al Direttore Sanitario dell'Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati, Maria Concetta Conte

La necessità di differenziare la somministrazione dei farmaci in base al genere è stata rilanciata oggi a Napoli, in occasione di un convegno promosso dalla Commissione Pari Opportunità della Regione Campania, presieduta da Natalia Sanna.

“La medicina di genere è un tema che dovrebbe riguardare tutti quelli hanno a cuore una sanità che risponda realmente ai bisogni delle persone. Abbiamo un gap da recuperare perché gli studi dimostrano che le cure e i farmaci dovrebbero essere individuati in base al genere”, ha Rosetta D’Amelio, presidente del Consiglio regionale, presente tra i relatori.

Le relatrici al convegno promosso dalla Commissione Regionale alle Pari opportunità sulla Medicina di genere

“La legge sulla Medicina di Genere: applicazioni ed opportunità”, il titolo dell’incontro, che ha visto la partecipazione, tra gli altri, della consigliera regionale con delega alle Pari Opportunità Loredana Raia, della consigliera regionale Flora Beneduce, dell’assessore alle Pari Opportunità Chiara Marciani e della senatrice Paola Boldrini, prima firmataria del progetto di legge sulla Medicina di Genere (art. 3 della Legge n. 3/2018).

Ha relazionato sulla best practice dell’azienda ospedaliera “Moscati” di Avellino il direttore sanitario, dottoressa Maria Concetta Conte.

“La legge nazionale sulla medicina di genere, in vigore da febbraio di quest’anno è un passo avanti, ma il percorso da fare per arrivare a un’effettiva applicazione delle nuove norme è ancora lungo”, ha aggiunto la Presidente D’Amelio.

Per quanto attiene alla Campania, in particolare, ha spiegato che “in sinergia con la Giunta regionale, lavoreremo a un percorso che porti all’individuazione in tutte le Asl e in tutte le strutture ospedaliere di un responsabile della medicina di genere e a un piano per la formazione degli operatori che sviluppi la materia”.

Si tratta di un obiettivo strategico, ha sottolineato, perchè migliora le cure razionalizzando la spesa.

“Non sarebbe un costo perchè può diventare un risparmio: individuando subito la terapia giusta si possono anche ridurre i costi dell’assistenza pubblica e perché consente di fare prevenzione, non soltanto oncologica, in maniera efficace”, ha concluso.

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